Numero uno: non fissatevi sui contenuti permanenti, le storie "temporary" portate al successo da Snapchat sono destinate, soprattutto presso l'audience giovane, ad avere sempre più successo.
Numero due: non fissatevi sulla qualità estetico-formale dei contenuti, un racconto spontaneo del vostro "backstage" aziendale, girato con lo smartphone da un dipendente, gode della spontaneità che i social richiedono.
Numero tre: se ancora non siete su Instagram, datevi una mossa, perché le opzioni di business messe a disposizione dalla piattaforma stanno via via crescendo e questo canale è quello d'elezione per strategie come l'influencer marketing.
L'ultima funzionalità introdotta da Instagram per le aziende è proprio relativa alle Stories, quei racconti foto e video che durano solo 24 ore e che il social posseduto da Facebook ha introdotto imitando Snapchat. Queste pillole di storytelling, che vengono fruite tutti i giorni da ben 150 milioni di utenti (+50 milioni da ottobre 2016), hanno infatti aperto alla pubblicità e alla possibilità di inserire spot a tutto schermo, misurandone parallelamente i risultati.
Le inserzioni compariranno automaticamente al passaggio dal post di un amico ad un altro, aumentando l'offerta di spazi advertising. Una novità significativa (naturalmente anche per la monetizzazione del social), che si inserisce in un contesto dove il 70% degli utenti Instagram segue almeno una delle aziende presenti e un terzo delle storie più viste è pubblicato proprio da una di esse.