Inchiesta Conad: sequestrati 36 mln €. Pugliese e Bosio indagati

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Nuova inchiesta per la vicenda Conad-Auchan. Sequestrati 36 milioni di euro. Pugliese e Bosio indagati. Il consorzio si dichiara parte lesa

La Procura di Bologna e la Guardia di Finanza hanno disposto il sequestro di oltre 36 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta sull’acquisizione dei negozi Auchan da parte di Conad. L’indagine, che coinvolge nove persone, ipotizza i reati di corruzione tra privati e autoriciclaggio. Tra gli indagati figurano l’ex amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese e l’ex direttore finanziario Mauro Bosio, oltre al finanziere Raffaele Mincione, noto per il suo coinvolgimento nel caso della compravendita del palazzo londinese di Sloane Avenue da parte della Santa Sede.

 

Secondo l’accusa, Pugliese e Bosio avrebbero utilizzato una società fiduciaria con sede a Milano per ricevere false consulenze, ottenendo oltre 3 milioni di euro da società di trasporto e deposito e 11,3 milioni da Mincione, formalmente giustificati come pagamenti per attività di consulenza. L'analisi dei flussi finanziari avrebbe evidenziato l'impiego di queste somme in investimenti finalizzati, almeno in parte, a ostacolare la tracciabilità dei fondi. Parte del denaro sarebbe stato utilizzato per spese personali, tra cui la partecipazione alla manifestazione automobilistica Mille Miglia, con l'acquisto di un’autovettura storica.

L'operazione Auchan e il ruolo di Mincione

L’acquisizione delle attività italiane di Auchan da parte di Conad, annunciata come una grande occasione di crescita per il consorzio, è stata al centro di tensioni interne già negli anni scorsi. Nel luglio 2022, due cooperative associate, Conad Nord Ovest e Conad Centro Nord, avevano presentato una denuncia in cui sollevavano perplessità sulla gestione dell’operazione e sulla presenza di Mincione come partner finanziario.

L’operazione prevedeva la creazione di una società veicolo, la Bdc Italia Spa, controllata per il 51% da Conad e per il 49% da società riferibili a Mincione. Secondo le indagini, alcuni degli asset sarebbero stati ceduti a fondi immobiliari riconducibili al broker e il consorzio si sarebbe impegnato a cedere a Mincione una quota significativa al prezzo simbolico di 1 euro.

Pugliese, che nel 2023 aveva rilasciato dichiarazioni in merito all’operazione, aveva difeso il processo di acquisizione sostenendo: “L’obiettivo era garantire la continuità operativa e consolidare la posizione di Conad nel mercato italiano”. Riguardo alle polemiche interne, aveva affermato che “Ogni decisione è stata presa con il consenso del consiglio di amministrazione, rispettando le procedure e con l’unico obiettivo di far crescere il gruppo”.

Conad si dichiara parte lesa

A seguito delle indagini, Conad si è dichiarata parte lesa nel procedimento, prendendo le distanze da qualsiasi condotta illecita. Il sequestro, disposto dal Gip del Tribunale di Bologna, Nadia Buttelli, comprende 28 milioni di euro ritenuti profitto di reato corruttivo e il restante per autoriciclaggio.

Le accuse nei confronti di Pugliese e Bosio riguardano anche la presunta interposizione di familiari nelle operazioni finanziarie: risultano indagati la moglie e il figlio di Pugliese e il fratello di Bosio.

Pugliese, in una delle sue dichiarazioni del 2023, aveva sottolineato come l’acquisizione di Auchan fosse stata un’opportunità per rafforzare Conad, negando qualsiasi irregolarità: “Le scelte fatte erano nell’interesse dell’azienda e dei suoi associati. Le accuse mosse non trovano riscontro nella realtà dei fatti”.

L’inchiesta è ancora in corso e spetterà alla magistratura accertare le responsabilità penali degli indagati. Nel frattempo, Conad continua a operare sotto l’attenzione degli inquirenti, con le cooperative associate che attendono sviluppi sulle conseguenze dell’operazione.

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