In Europa i codici di condotta dei retailer non si rapportano con la Csr

Primo Piano – Coop Italia è risultato il distributore europeo più sostenibile dimostrando un impegno costante. (Da MARK UP 189)

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1.
Poche le iniziative di Csr

2. Ancora molto margine di crescita in termini di fiducia e reputazione

L'Italia guadagna il podio in tema di Corporate social responsibility. Coop Italia secondo lo studio Checked Out condotto da Consumers International è, infatti, il retailer europeo che più di ogni altro può vantare politiche sostenibili a 360°. Ma se da una parte il Belpaese può fregiarsi di questo primato, dall'altra occorre far luce su una situazione alquanto deludente nella quale le catene distributive non spiccano per codice comportamentale etico. I retailer non applicano di fatto a tutti i prodotti e a tutta la catena di approvvigionamento pratiche di responsabilità sociale d'impresa. Questo quadro disomogeneo si esprime in codici di condotta che generalmente seguono le norme sulle condizioni di lavoro e i diritti dei lavoratori stabilite dall'Ilo (International Labour Organisation), ma connotano un esiguo impegno da parte dei retailer in materia di salari giusti e di eventuali meccanismi di denuncia in casi di inosservanza. Inoltre le politiche generali non contengono misure che assicurano rapporti commerciali equi, così come dovrebbe essere attraverso processi multilaterali. A tutto questo si aggiunge la mancanza d'informazione circa le politiche di Csr e la loro attuazione.

Il punto di vista dei consumatori
Gli stessi consumatori sono disposti a pagare prezzi più elevati purché i retailer rimunerino i fornitori sufficientemente tanto da garantire ai lavoratori un salario adeguato. Ma non solo. A dimostrazione di quanto i consumatori siano sempre più preoccupati dell'impatto delle loro scelte, è in crescita il numero di coloro che affermano di manifestare preferenze in base alla responsabilità delle imprese. Ciò porta a registrare una crescita delle vendite di prodotti equo solidali. Questi ultimi non devono, però, essere un mezzo sostitutivo del miglioramento del sistema di approvvigionamento dei prodotti alimentari dai paesi in via di sviluppo. I retailer dovranno concentrarsi maggiormente anche su altre pratiche, magari prendendo a esempio ciò che Coop Italia ha saputo costruire in materia di responsabilità sociale.

Allegati

189-MKUP-Csr
di Anna Bertolini / giugno 2010

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