I legami sociali sono preziosi, elementi tutt’altro che accessori nella vita delle comunità e del Paese. Partecipare alla ricostruzione di nuove Tessiture Sociali -questo il titolo dell’incontro organizzato da Conad con Aaster nei giorni scorsi a Milano presso la Fabbrica del Vapore- rappresenta quindi un punto di forza per la reputazione di impresa, che diviene così punto di riferimento per la comunità.
Comunità in metamorfosi. Fare del passato la base del futuro: questa in sintesi la mission di Osserva Italia, l’indagine sociologica condotta da Aaster per Conad nell’ambito del programma Il Grande Viaggio Insieme. Lo studio -che ha riguardato sette Comuni distribuiti tra il Sud e il Nord Italia (Siracusa, Gubbio, Sassari, Lecce, Trieste, Vigevano e Sanremo, ndr) tutti colpiti in modo particolare dalla crisi del relativo sistema produttivo- ha infatti inteso individuare criticità e opportunità caratterizzanti le singole realtà, per aiutare le comunità stesse a tessere una nuova rete sociale, fatta di innovazione, sostenibilità e inclusione. Il tutto secondo un modello di indagine dal basso, che ha visto una fitta agenda di incontri (150 le interviste svolte) con i rappresentanti della società civile, politica ed economica di ogni comunità.
“Siamo partiti dall’individuazione dei problemi -commenta il sociologo Aldo Bonomi, sociologo e direttore del Consorzio Aaster- per cercare piccole tracce che possono rappresentare l’avvio di un nuovo modello di sviluppo sostenibile e inclusivo. La dimensione comunitaria dello sviluppo è entrata, da almeno un decennio, in una fase di dolorosa ma proficua trasformazione, alla ricerca di nuove strade che le permettano di uscire dalla crisi causata dai modelli di sviluppo globalizzato. Mentre questo processo di metamorfosi è in atto, durante il viaggio intrapreso con Conad abbiamo ritrovato nelle città italiane le comunità operose, in cui i soggetti economici riconoscono nel legame sociale e in quello con il territorio un elemento di competitività -afferma Bonomi-. Accanto a queste abbiamo riscontrato la presenza attiva di una comunità di cura, un patrimonio di soggetti organizzati che pongono la “relazione con la persona” al centro della propria attività, con particolare attenzione ai soggetti in condizioni di fragilità o vulnerabilità. Queste comunità ci danno il senso dell’Italia di oggi, proiettata verso un domani più inclusivo ed empatico, un domani in cui la persona torna a essere protagonista”.
La prossimità come fattore competitivo. “Non deve stupire -aggiunge Bonomi- che tutto questo abbia avuto come committente un player della distribuzione moderna, che ci ha creduto e ci ha messo la faccia. Oggi la rete commerciale ha un ruolo fondamentale nel sistema economico, senza contare che il supermercato è oggi uno dei pochi luoghi in cui si incontrano generazioni, ceti e generi. La prossimità può essere funzionale alla comunità, quando sa stabilire relazioni virtuose con le altre reti sociali presenti su territorio”
Insomma, fare commercio è una transazione, ma anche una relazione. “Se la comunità in cui si opera è in difficoltà -chiosa prosaico Francesco Pugliese, Ad di Conad- viene meno il risultato economico. Per questo è interesse dei nostri soci attivarsi prima di tutto come cittadini per individuare problemi e desideri della comunità”.
In questo contesto, Conad ha destinato nel 2016 più di 28 milioni di euro ad attività di responsabilità sociale, promuovendo uno sviluppo più equilibrato dei territori, ponendo una particolare attenzione alle fasce bisognose di popolazione e valorizzando le migliori esperienze locali. “Per questo -ha concluso Pugliese- a chiusura del grande viaggio che ha portato Conad tra le persone, vogliamo promuovere nuove occasioni di crescita, confronto e socialità sostenendo i progetti finalizzati a condividere i valori della comunità e contribuire alla soddisfazione dei bisogni delle persone che la compongono, ad assumere in maniera più completa la nostra parte di responsabilità nella rinascita del Paese. Un Paese che da troppo tempo è senza validi modelli di riferimento in un contesto in cui la tenuta sociale e la capacità di fare inclusione e coesione sono sempre meno prerogativa dello Stato e sempre più della comunità o dell’azienda. Vogliamo diventare sempre più protagonisti nella vita delle Comunità consapevoli che per questo Conad deve creare sia un valore economico, generato dalla competizione sul mercato, che un valore sociale, basato invece sulla condivisione con le Comunità stesse".