Dedicata all’analisi dei trend del mercato NPL (Non performing loans), la nona NPL Europe Conference a Londra, ha previsto al suo interno una sezione Focus on Italy: il panel sulla valutazione Real Estate si è focalizzato sul segmento in ascesa degli UTP (Unlikely to Pay).
"Il mercato delle Non Performing Exposures è stato caratterizzato da un forte dinamismo a partire dal picco registrato nel 2015, con molti investitori che si sono affacciati su questo settore -commenta Diego Bortot, Managing Director, Duff & Phelps REAG-. In un primo momento, sono state le sofferenze ad attrarre l’interesse degli investitori, che stanno invece ora ponendo maggiore attenzione sugli Unlikely to Pay. La differenza di approccio sia in fase di acquisizione che di gestione è evidente: le sofferenze, infatti, seguono un percorso tendenzialmente giudiziale, mentre gli Utp, che fanno riferimento ad aziende ancora vive, necessitano di una gestione attraverso soluzioni immobiliari, finanziarie e industriali ad hoc. Tutto questo ha anche un’incidenza dal un punto di vista valutativo immobiliare. Quando si valutano gli asset a garanzia delle sofferenze, infatti, spesso il valore di riferimento è il valore di mercato confrontato con il Judicial Value (valore di possibile acquisizione in asta). Per gli Utp, invece, il valore di riferimento sovente non è solo il valore di mercato, ma una valutazione relativa alla trasformazione e allo sviluppo. Considerando che a settembre 2018 gli Utp ammontavano a circa 52 miliardi netti, di cui circa il 50% garantito da immobili, si può immaginare quale mole di lavoro altamente specializzato sarà richiesta nei prossimi anni. In particolare, sarà importante avere competenze immobiliari specialistiche per ogni asset class di riferimento, oltre che finanziarie".