In questa nuova puntata del podcast Logistica #alfemminile, con l'avvocato Milena Linguanti, partner dello Studio Nunziante Magrone, affrontiamo alcuni temi fondamentali nelle operazioni riguardanti l’immobiliare logistico dal punto di vista legale-finanziario dell'operazione, e quindi delle caratteristiche di un progetto sotto la lente dell’investitore e degli istituti di credito. Non solo. Ci addentriamo negli aspetti più rilevanti della due diligence e della bancabilità di un progetto. Milena Linguanti ci spiega i principali aspetti che interessano la banca (o in generale i soggetti che svolgono attività di credito) dal punto di vista immobiliare, aspetti legati al set di garanzie che accompagnano il finanziamento.
Analizziamo i recenti trend della logistica anche in considerazione dell’incremento dell’eCommerce a detrimento del settore dello street-retail e degli shopping centre, il cui picco, come sappiamo, è stato toccato a causa della pandemia e della chiusura degli esercizi commerciali.
L’avvocato Linguanti ha maturato un’esperienza ventennale nel settore immobiliare e assiste operatori di primario standing in tutti i segmenti del mercato immobiliare, tra cui residenziale, direzionale, logistica (dallo sviluppo del sito alla commercializzazione e all’assistenza ongoing) ma anche hospitality and leisure.
"Gli immobili e i parchi logistici sono destinati alle compagnie di trasporto (ad es. DHL, UPS, ecc.), alle società che operano esclusivamente nell’eCommerce (Amazon, Zalando, ecc.) e sempre più anche alle attività dei retailer fisici che sviluppano l'omnichannel in risposta al cambiamento delle abitudini di consumo degli ultimi anni -premette Milena Linguanti-. Ci troviamo, pertanto, in un momento in cui la domanda di spazi logistici è molto alta in termini di commercializzazione; e dunque la domanda è molto alta sul versante acquisizioni anche lato investitori. Ciò ha determinato una contrazione dei rendimenti, che comunque si attestano a un 4% e restano in ogni caso più alti rispetto ai rendimenti degli uffici, nelle città principali, cioè Milano e Roma, che attualmente sono sotto il 3%”.