Uno dei problemi atavici delle filiere italiane è il rispetto dei tempi di pagamento. È un fenomeno che coinvolge tutti i settori, pur con diversi livelli di performance. Gli ultimi dati rilevati evidenziano come nel sistema imprenditoriale italiano, solo il 35,1% dei soggetti paga alla scadenza, mentre il 51,1% ritarda fino a 30 giorni. Nel 2016, con ripresa in atto, il fenomeno si è concentrato maggiormente riducendo i ritardi gravi, ma anche i pagamenti puntuali. Da un lato la debole ripresa non è sufficiente per invertire il trend, avendolo solo rallentato; dall’altra le aziende “sopravvissute” ai 7 anni di crisi stanno ponendo molta più attenzione alla gestione finanziaria. Tuttavia, con il mancato decollo dei consumi e con le marginalità per settore risicate, diventa fondamentale che lungo le filiere non si verifichino improvvisi buchi di liquidità che possano innescare pericolosi effetti a valanga. In questo contesto hanno assunto valore centrale strumenti finanziari di factoring per la liquidazione dei crediti in tempi prestabiliti.
Il factoring indiretto risponde oggi alle esigenze delle filiere. Rispetto al contesto italiano, lo strumento di factoring indiretto è infatti quello maggiormente impiegato lungo le filiere del largo consumo. La validità di questo strumento finanziario è prevalentemente correlata alla fisionomia del tessuto economico italiano e prevede che sia il debitore (ceduto) a proporre ai suoi fornitori un servizio di factoring. Questo produce due vantaggi: il primo è garantire tempistiche certe dei pagamenti; un secondo aspetto è consentire all’azienda che cede il debito, una gestione del working capital più flessibile e maggiormente adatto alle proprie esigenze. Il reverse factoring, nato nel contesto dei grandi gruppi industriali, è oggi accessibile anche per soggetti di medio fatturato.
L’approccio di Credem punta anche sulla possibilità di estendere lo strumento di factoring a medie imprese ed è importante per un contesto come quello italiano. Appare quindi di rilievo l’azione della banca che concentra i propri impieghi tra le piccole e medie imprese. In linea con le caratteristiche dello strumento vi è stato un incremento della liquidità, ma anche un importante alleggerimento dei costi gestionali per le imprese clienti in quanto, utilizzare lo strumento di factoring determina un’esternalizzazione dei processi e delle operation di riscossione dei crediti. Una delle criticità delle medie imprese è anche nella gestione di attività complesse come tutte quelle che concorrono all’internazionalizzazione. In quest’ottica, rispetto alle esperienze sul campo, emerge l’efficacia di un ecosistema finanziario non solo orientato al mero servizio, ma anche al supporto dello sviluppo. Per questi motivi Credem ha implementato un modello di servizio specializzato per tipologia di azienda e necessità di business.
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