Durante il Think Digital Summit di Ibm focus anche sulla crescita dell'eCommerce e di come la pandemia abbia accelerato la trasformazione digitale dei retailer. In un intervento nella sessione plenaria, ripreso nel video #markuptalk, Cristina Lazzati, direttrice di Gdoweek e Mark Up e Massimiliano Rossi, direttore commerciale area Grocery PAC2000A e membro direttivo Conad, hanno parlato di come è cambiato il mondo del retail e quali sono le sfide da affrontare nel post.
Nel retail l’emergenza ha trasformato i consumi e ha fatto primeggiare le piattaforme digitali. La sfida per il futuro? Multicanalità e servizi di qualità nell’e-commerce. A #ThinkItaly @Clazzati ci parla dello scenario e CONAD descriverà la sua esperienza con #IBM. pic.twitter.com/JyjLbWU3dy
— IBM Italia (@IBMItalia) June 18, 2020
Trend e metafore per spiegare il boom dell'eCommerce
Tra i trend emergenti del periodo di lockdown e delle prime riaperture, nel mondo retail "si è assistito a una crescita di discount e negozi di vicinato -dice Cristina Lazzati-, mentre soffrono ipermercati e centri commerciali. Grande ritorno in cucina anche per il nuovo modo di lavorare con la diffusone dello smartworking. Le misure di distanziamento sociale hanno poi penalizzato nelle riaperture i consumi fuori casa, nel non food riprende bene il fast fashion".
Usa invece una metafora automobilistica Massimiliano Rossi per spiegare il momento che sta vivendo la gdo online: "Ci siamo trovati catapultati in un circuito di Formula 1, con auto non adeguate alla competizione e purtroppo hanno fuso tutte. Ma il tema vero ora è il viaggio: dobbiamo avere auto che abbiano servizi a bordo che diano comfort, con l'infotainment personalizzato sugli interessi e gusti dei clienti. Un'automobile che abbia la guida autonoma".
#Thinkitaly @rossimassi1 Basta senso di inferiorità dei retailer verso #Amazon: questione non è temere loro punti di forza, ma valorizzare i nostri#pdv come #riferimento di relazione e comunità, con #multicanalità@Clazzati @rossimassi1 @Giuliana2 @IBMItalia pic.twitter.com/D2g69BmpcO
— marina bassi (@marinambassigdo) June 18, 2020
"Il brick&mortar infine -continua Rossi- ha una straordinaria capillarità e il contatto diretto con il cliente che possiamo applicare all'esperienza digitale, cosa che i pure player digitali non hanno -almeno per ora- in Italia".
Tra social e tradizione, l'importanza dei touch point tra le generazioni
Ma l'omnicanalità richiede un salto evolutivo. I retailer devono valorizzare i propri punti di forza, attraverso i negozi fisici e conoscenza del cliente. Uno store senza omnicanalità non sarà più adeguato.
Serve una shopping experience pervasiva e l'insegna deve essere pronta a dare una risposta sui diversi i media in cui può muoversi, #social in primis, ma anche il telefono ha avuto un ruolo durante la crisi
La #Ai aiuterà la personalizzazione#thinkitaly pic.twitter.com/yt7SibZKdJ
— Luca Moroni (@l_moroni) June 18, 2020
Ma quali saranno le modalità di acquisto future e quali tipologie di clienti guideranno questo cambiamento. "Ci sarà una presa di potere dei Centennials -continua Cristina Lazzati- e il loro rapporto fluido sui social network, non è un caso che Facebook e Instagram abbiano lanciato la possibilità di fare acquisti direttamente nella piattaforma social". L'insegna e il brand devono essere pronti dunque a dare una risposta. Allo store online si deve affiancare la comunicazione sui social network, per avvicinare i Centennials, come alcuni grossi nomi stanno già facendo in Cina.
Centennials al centro. #instagram e #Facebook hanno lanciato la possibilità di acquistare. L'experience di shopping è pervasiva. Cambieranno i media con cui ci muove" @Clazzati@rossimassi1
#ThinkItaly @IBMItalia pic.twitter.com/xRFfsgFIAt— Nadia Tornaghi (@NTornaghi) June 18, 2020
Ma tra le nuove leve dello shopping online ci sono anche le generazioni più mature che hanno ritrovato in periodo di lockdown un mezzo quasi dimenticati, come il telefono, per continuare a mantenere una fedeltà con lo store.
#thinkitaly Molto vero! https://t.co/LH7VVJV1iS
— Daniele Udali (@DanieleUdali) June 18, 2020
Analizzare i dati per avere una leva strategica nel business
Infine il dato sarà fondamentale, per generare un'esperienza utile e personalizzata. "Dovremo essere bravi a prendere ciò che ci serve -conclude Rossi-, perché di dati ce ne sono troppi, anche le oltre capacità di lettura. L'omnicanalità diventa un'àncora per lo store fisico, che non sarà più adeguato senza di essa. Come ci può abilitare Ibm in questo? In Conad utilizziamo già l'analisi di scontrini e scenario di mercato e c'è una collaborazione continuativa sulle tematiche della pricing optimization. La tecnologia è abilitante per il nostro core business e otteniamo competitività e profittabilità con un supporto strategico".
@rossimassi1
Il dato -analizzato- è fondamentale per prendere decisioni
Omnicanalità è fondamentale con il pdv è al centro delle relazioni con la comunità
La tecnologia aiuta in questo: già utilizziamo per #price optimization
Ma serve più flessibilità, non basta mai#thinkitaly pic.twitter.com/MUwrmm324R— Luca Moroni (@l_moroni) June 18, 2020