Il reCommerce piace a 9 italiani su 10 e li fa sentire persone migliori

Che si chiami usato, second hand o pre-loved, il mercato cresce e non solo per necessità di risparmio o guadagno. I dati del report 2024 di Ebay sul reCommerce

Il termine "usato" è sempre meno in voga, troppo retrò e troppo legato al concetto di povertà o mercatino di paccottiglia. Oggigiorno si parla di second-hand o pre-loved, che è ancora più trendy, oppure di ricondizionato, con particolare riferimento alle sempre più popolari sezioni ad hoc di rivendita dell'usato strutturate e garantite dagli stessi retailer (Ikea, Decathlon e molti altri).
Il reCommerce, in sintesi, è una tendenza che continua a crescere guidata certamente dal desiderio di risparmio o guadagno extra (motivazione principale per il 58% degli italiani), ma anche da una reputazione nobilitata da servizi e app ad hoc e dal passaggio del consumismo a pratica dannosa per l'ambiente.

Il report 2024 di Ebay sul tema conferma che ben 9 italiani su 10 (91%) ad aver acquistato e/o comprato prodotti "pre-loved" nell’ultimo anno.
Ragioni economiche a parte, in seconda e terza posizione tra le ragioni della scelta troviamo sostenibilità/vantaggi ambientali (31%) e la possibilità di trovare uno specifico articolo non disponibile come nuovo (26%). Non solo. C'è un interessante 19% che sostiene che i prodotti usati abbiano spesso una qualità migliore rispetto a quelli nuovi, a conferma di come "l'obsolescenza programmata" e la sempre più scarsa qualità di alcune referenze odierne, in ambito moda in primis, sia stata rilevata e resa oggetto di contromisure. I vestiti sono infatti il primo prodotto usato più acquistato, seguiti da libri, tecnologia/elettronica, casa e giardino, borse, oggetti da collezione, scarpe, articoli sportivi, giocattoli e ricambi di accessori auto.
Il vero dato "to watch", tuttavia, è che ben 1 persona su due dichiara di sentirsi migliore quando fa questo tipo di acquisti: una sensazione centrale per il consumatore di oggi, che non a caso molti brand cercano di suscitare attraverso strategie di marketing e comunicazione. E non si tratta di una sensazione legata solo alla sostenibilità ambientale, ma anche a quella sociale: tra le motivazioni indicate, infatti, vi è pure il sostegno a piccoli produttori locali.
Parliamo, nel complesso, di una macro-tendenza globale, come conferma lo stesso report, che ha coinvolto 28.000 consumatori di Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Germania, Francia, Italia, Spagna, Australia e Giappone.

 

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