Un quarantenne che lavora a tempo indeterminato con stipendio medio-alto e vive in città, abile nell’uso della tecnologia, di cui si serve a proprio vantaggio, e principalmente interessato all’entertainmet, all’abbigliamento e alle scarpe. Questo il profilo dell’e-shopper italiano emerso dalla seconda edizione di Ups Pulse of the Online Shopper, lo studio di comScore che ha coinvolto sei Paesi europei per un totale di 6.200 acquirenti.
Il nuovo e-shopper è smart e particolarmente esigente, cambia device e canali in base all’occorrenza grazie a un approccio dinamico e flex. Gli italiani risultano in particolare i compratori online che fanno più riferimento ai social network (50%), avvalendosi di Facebook come primaria fonte di consiglio. In caso di multicanalità, inoltre, il 61% di loro predilige l’acquisto online a quello in-store e il 47%, ove disponibili, utilizza le applicazioni mobile, superando la media europea. Gli e-shopper della penisola risultano tuttavia meno inclini alla spesa sui siti nazionali, scelti nel 71% dei casi, contro un’Europa maggiormente “patriottica”, che vi ricorre all’80%.
Verrebbe spontaneo legare quest’ultimo dato al minor tasso di e-commercializzazione delle aziende italiane rispetto a quelle europee. Quel che tuttavia è certo è che i risultati emersi dall’indagine confermano il ruolo chiave dell’e-commerce per il business, evidenziando come nel nostro Paese la domanda di servizi e funzionalità in tal senso sia crescente e determinante per le scelte di acquisto.