Visto il crescere di persone affette da diabete, di recente molte app dietetiche come DayTwo, Zoe, Levels hanno iniziato ad utilizzare l’intelligenza artificiale per controllare la glicemia. Invece di una dieta tradizionale, che spesso prevede un elenco prestabilito di cibi “buoni” e “cattivi”, questi programmi sono più simili ad assistenti personali che aiutano a fare scelte alimentari sane. Si basano su una valida ricerca scientifica che mostra che le persone reagiscono diversamente agli stessi cibi e che le scelte più sane sono probabilmente uniche per ciascun individuo.
In generale, si ottengono buoni risultati nel controllo della glicemia. Non è ancora chiaro se queste tecnologie siano pronte per un uso diffuso e mancano evidenze da fonti indipendenti. Ad oggi, ci si dovrebbe limitare alla previsione di come gli alimenti influiscono sulla glicemia, che di per sé è già un gran traguardo. I sostenitori affermano che la glicemia è solo l’inizio e che i programmi di Ai potrebbero prendere di mira altri aspetti della salute metabolica, come l’obesità e le malattie cardiache, aiutando infine a guidare le scelte alimentari quotidiane.
La nutrizione personalizzata è ancora in una fase da Far West selvaggio ed è importante moderare il clamore. In generale, più ampie sono le affermazioni sulla salute e sulla perdita di peso, meno affidabili sono le prove a sostegno. I dati utilizzati da app come DayTwo e Zoe catturano solo una frazione dell’interazione tra il microbioma intestinale, il nostro metabolismo e la dieta. Ci sono altri fattori che influenzano il metabolismo, come la genetica, attualmente ignorati. Il futuro sembra, però, promettente.