Il nuovo pensiero: crowdsourcing e prosuming collaborativo

Esperti – La cooperazione creativa tra cliente-consumatore e azienda si basa su un nuovo pensiero plurale tra chi produce e chi consuma. (Da MARK UP 196)

1. La 'saggezza' delle folle di consumatori e clienti al servizio delle aziende
2. Velocità, intelligenza collettiva, competitività, risparmio
3. Pratica influente sull'innovazione organizzativa, di prodotto, di servizio e di modelli di business


II crowdsourcing - crowd e outsourcing - è l'uso, sempre più diffuso nelle imprese, del capitale creativo di consumatori e clienti 'saggi' disseminati in rete per attività in precedenza sviluppate da dipendenti o commissionate a imprese di servizi o professionisti esterni: produrre idee, fare ricerca, scegliere e testare prodotti, risolvere problemi, migliorare servizi, realizzare progetti di comunicazione.
Dai software (Dell) alle piattaforme di social media (Ikea), ai giocattoli (la linea Mindstorm Lego), dai manuali online dei fai-da-te (Wikihow, HowStuffWorks, eHow, About, Instructables) alla comunicazione (lo spot per la Tahoe di Chevrolet, American Apparel), alle correzioni dei navigatori satellitari (Mapshare) alle sceneggiature cinematografiche (co-write), il crowdsourcing si sta dimostrando la pratica più influente sull'innovazione, capace di velocizzare tempi di realizzazione dei progetti, recuperare competitività, aggiungere valore, diminuire i costi.

Modelli di Crowdsourcing
Esempio di web partecipativo ad alto tasso di creatività, Innocentive.com, sito per la soluzione collettiva net based di problemi industriali, bacheca virtuale su cui multinazionali come Boeing, DuPont, P&G, affiggono il loro quesito e relativa ricompensa (che comprende la perdita dei diritti sulla proprietà intellettuale dell'idea) ai 'cervelli' registrati in grado di fornire risposte.
Reti sociali, nuove tecnologie, alfabetizzazione informatica diffusa, nuove modalità produttive basate sui software open source, internet come sistema divulgativo di conoscenze, stanno cambiando profondamente il modo in cui le imprese gestiscono le attività e le persone lavorano.
Le imprese pescano dal capitale creativo distribuito in rete facendo leva su protagonismo, impegno civile, immaginari di marca, motivazioni economiche di persone comuni facilmente raggiungibili e ingaggiabili.
Molte le organizzazioni (50 gli esempi italiani mappati su www.crowdsourcingnetwork.it) che già si pongono in termini di piattaforma relazionale applicando modelli di crowdsourcing. Sono quelle che rilevano e usano feedback e recensioni (reviewing, social tagging, crowdmining) per migliorare prodotti e servizi; che coinvolgono comunità di esperti per ricerca e sviluppo di soluzioni, idee, contenuti orientati a obiettivi e progetti specifici - il cantiere per un nuovo sito ReWired della rivista Wired Italia, il laboratorio di idee Vodafone Lab, La Banca delle Idee di Banca Sella che ha generato nuovi servizi quali 'Mobile Banking', 'Sella Box', 'Piattaforma Fondi'; che si fanno finanziare dalla gente (crowdfunding) - la campagna di sottoscrizione 'Tous Mécènes' del Museo del Louvre di Parigi; il progetto di design collaborativo della fashion community Openwear.
In piena 'customer made revolution' (in cui il cliente prosumer si è infilato a pieno titolo nel processo produttivo) la cooperazione creativa tra cliente-consumatore e azienda si basa su un nuovo pensiero plurale, wiki e non più oppositivo tra chi produce e chi consuma. In questo scenario collaborativo, tuttavia, la variabile critica è la redistribuzione del valore creato. Le folle, sagge, collaborano e condividono i propri saperi con un click. Con altrettanta facilità si ritraggono, boicottano e fanno tam tam negativo se non riconosciute o usate opportunisticamente senza trasparenza e reciprocità di vantaggio: denaro, visibilità, prodotti, lavoro.

*MEMEThIC LAB._milano

Come si fa la collaborazione
Contestualmente all'uscita in italiano del libro seminale di Jeff Howe “Crowdsourcing. Il valore partecipativo come risorsa per il futuro del business” (Sossella 2010), è in fase di test in Germania il nuovo servizio di logistica partecipata bring.Buddy di Dhl basato su un sistema di consegne fatte da cittadini pendolari. Il concept è stato sviluppato dagli studenti della Hpi School of Design Thinking di Potsdam nel 2009 in collaborazione con Dhl Innovation Center. Un servizio innovativo, ideato e realizzato fuori dall'azienda. Il core business di Dhl nelle mani di cittadini reclutati tra la folla, collaboratori attivi di un'impresa che sperimenta un business partecipativo.

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