L’elemento visual è il primo impatto che si ha con un brand, ne determina l’immagine dell’azienda in prima battuta ed è per questo che un cambiamento, specie per un marchio storico, può avere un significato profondo, come nel caso di Amadori. L’azienda, tra le maggiori italiane dell’agroalimentare e fondata a fine anni Sessanta, cambia veste per identificarsi in un logo dalle linee semplici che, però, mantengono i tratti distintivi del brand. La nuova immagine è simbolo di cambiamento, una trasformazione che il Gruppo ha già avviato per definire l’identità di marca.
“Il logo che ci lasciamo alle spalle è stato il più longevo -spiega Matteo Conti, direttore centrale marketing strategico-. Il nostro business è fortemente dominato dalla private label, di cui produciamo una buona fetta. È necessario, per questo, essere riconoscibili non solo tramite pubblicità, ma anche a scaffale offrendo immediatezza e riconoscibilità, oltre che contemporaneità”.
Il nuovo logo Amadori
Il nuovo logo Amadori viene definito “libero”, senza la “gabbia”, solo la scritta: una metafora specifica che vuole essere la definizione dei nuovi spazi in cui il brand si sta muovendo senza essere unicamente produttori nel comparto avicolo, ma andando ben oltre. E lo dimostra la linea plant-based.
“Era necessario un rinnovamento estetico, ma anche una freschezza strategica che si allarga agli orizzonti proteici”, spiega Conti. Avviare un progetto nel mondo vegetariano è un importante segnale: “I primi mesi di lancio non sono stati semplici -prosegue-. La domanda esiste ed è molto più forte, ma si tratta di quella flexitariana anche perché il nostro target non è il veg tout court, bensì non perdere opportunità e soddisfare i consumatori che iniziano ad alternare o mixare”. Per questo, Amadori punterà molto sul plant-based che verrà utilizzato, nella prossima campagna che esprimerà il nuovo posizionamento basato su due produzioni: la tradizione del campese e l’innovazione della linea vegetale.
Per arrivare a questo risultato, Amadori ha scelto l’agenzia di brand design Goodmind che ha preparato la veste grafica per la campagna pubblicitaria e per il prossimo restyling dei prodotti a marchio. “Il nuovo logo fa ‘parlare’ il nome dell’azienda, niente di più e niente di meno -afferma Matteo Conti-. Font e colori sono in continuità con l’identità originaria del brand, esprimono qualità, naturalità e freschezza oltreché, a un livello più profondo, serenità e speranza. Il puntino sulla ‘i’, rosso e dalla forma lievemente ovoidale posta orizzontalmente, accenna sia la passione sia la base della filiera integrata ovvero l’uovo, architrave e orgoglio del nostro sistema produttivo”.