Nel 2020 restrizioni, regole e chiusure sono state una prima assoluta da prendere, almeno in parte, con un certo spirito collaborativo, senso di responsabilità e risposte piene di resilienza. Si è vissuto il primo lockdown con abbondante pazienza, rivolgendosi alla propria dimora e ai propri affetti più stretti come nuovo centro della quotidianità: da qui l'emergere di macro trend già ampiamente discussi che hanno caratterizzato il relativo exploit di alcune categorie merceologiche.
Un anno dopo, tuttavia, i dati su sentiment e consumi di Shopfully e Findomestic relativi a marzo 2021 tracciano un quadro diverso. Il desiderio di ritorno alla normalità è pressante, la voglia di fare pizza e pane in casa per molti scemata, così come l'ossessione per l'accumulo di igienizzanti. Ci si divide tra chi guarda al futuro con più speranza, complice il vaccino, e chi con rassegnazione, complice una generale sfiducia nelle istituzioni e nella capacità del Governo di portare a termine la campagna entro l'estate: meno di 3 italiani su 10 pensano che ci si riuscirà, mentre 8 italiani su 10 pensano che dovranno convivere con l'emergenza sanitaria fino a fine anno, se non oltre.
Ciò nonostante, o forse proprio per questa diversa prospettiva di convivenza a lungo termine, le "forme di compensazione della privazione" sembrano almeno in parte cambiare e andare oltre le mura di casa. Ove possibile, si guarda a un ritorno alle abitudini pre-pandemia e si abbandona quel tipo di lifestyle più "attendista" del 2020. Vediamo i numeri a supporto.
A marzo 2021 secondo Findomestic la propensione all’acquisto registra una crescita media del 5% e 4 italiani su 10 guardano alla primavera come un buon momento per fare acquisti importanti (+14,7%). Anche i desideri alimentari degli italiani raccontano un nuovo modo di affrontare "la zona rossa 2021". Mentre lieviti e farine perdono terreno, vediamo “friggitrice” e “olio di girasole” che guadagnano ciascuno più 200 posizioni nelle ricerche di prodotti e promozioni online. Stesso discorso per il mondo legato alle grigliate (momento tipicamente sociale e all'aperto): “barbecue”, “griglia”, “arrosticini”, e altri cibi come “salsiccia”, “hamburger” e “costine” guadagnano sensibilmente quota.
Tengono, d'altro canto, quei trend ascesi durante il 2020 che ben si sposano a un lifestyle meno frenetico, come lo smartworking (il 36% sogna ancora un angolo della casa attrezzato, mentre il 34% vorrebbe una sedia ergonomica) e più attento alla vita all'aria aperta e alla possibilità di godere di spazi verdi, come il giardinaggio. Secondo i dati ShopFully, non a caso, il “decespugliatore” guadagna ben 705 posizioni nelle ricerche online degli italiani, insieme a “piante”, “giardino”, “fiori” e “terra”, che salgono in media di oltre 100 posizioni. Stesso discorso per tutto il mondo dell'efficienza energetica e dell'attenzione alla sostenibilità, complici anche i relativi bonus governativi: +29,7% per le intenzioni d’acquisto di impianti solari termici, +23,3% per stufe e caldaie e + 19,4% per gli impianti fotovoltaici. In crescita pure infissi e serramenti: +10,8% nell’ultimo mese. A conferma ulteriore di quanto sopra, rallenta l'interesse per la tecnologia, mentre torna a crescere la propensione all'acquisto di abbigliamento e attrezzature per lo sport (+2,8%).
Interessante, infine, notare un progressivo ritorno alle abitudini pre-pandemia anche per quanto riguarda le fasce orarie di shopping. Quelle del mattino 8-10 e 11-13 perdono rispettivamente il -10% del flusso su scala nazionale; la fascia 14-16 cresce del +15% e quella 17-19 riprende quota con +27%. Nel complesso, la fascia 8-10 raccoglie il 35% del flusso dei consumatori, seguita dalla fascia 11-13, preferita dal 23%, da quella 14-16 (29%) e solo dopo la fascia serale delle 17-19, scelta dal 13% degli italiani.