Il mondo della gdo riunita contro il caro bollette

Confcommercio, Federdistribuzione, Conad e Coop allo stesso tavolo per chiedere al governo interventi urgenti sulla crisi energetica

Si riunisce il mondo della gdo italiana con gli esponenti di Confcommercio, Federdistribuzione, Conad e Coop per far fronte alla crisi energetica i cui costi si stanno abbattendo sulle imprese del terziario e della distribuzione moderna.
L’obiettivo della conferenza stampa, come spiega in apertura Lino Stoppani, vicepresidente vicario di Confcommercio e presidente di Fipe-Confcommercio, è stato ribadire la gravità della situazione facendo proposte e richieste al governo. “In questo contesto -spiega Stoppani- sono due i rischi in cui si incorre: la chiusura delle imprese e il crollo dei consumi che frenerebbe la crescita del Paese”.
Ci sono partite che vanno giocate insieme, e questo è il caso, che ha portato allo stesso tavolo la rappresentanza della quasi totalità delle imprese del commercio al dettaglio.

02_confcommercio_caro_energiaPerché adesso?

La conferenza stampa e le conseguenti richieste arrivano a un governo dimissionario, agli sgoccioli, che tra meno di un mese cederà il posto all’entrante. Tuttavia, spiegano, non c’è tempo e le bollette del mese di luglio sono state l’ultimo, inesorabile, campanello di un allarme che suona da tempo. “Chiediamo al governo uscente di introdurre le nostre richieste nella conversione del decreto -esordisce Donatella Prampolini, presidente di Fida-Confcommercio e di D.It-. Chiediamo l’aumento del credito d’imposta almeno al 50% per chi ha subito un incremento delle spese energetiche superiore al 100%”. Una seconda proposta riguarda nel concreto i pagamenti: “Le imprese hanno problemi di liquidità, per questo bisogna inserire sistemi di rateizzazione delle bollette sottoscrivibili almeno fino a fine anno che siano effettivamente agibili”.

Confcommercio conferenzaLe risposte del governo sono necessarie in tempi rapidi anche in tema di risparmio energetico, un argomento essenziale che richiede azioni concrete. “Attuare una transizione energetica è fondamentale non solo da parte delle istituzioni, ma anche da parte nostra -spiega Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione-. Abbiamo messo sul tavolo tanti investimenti e dobbiamo trasferire la necessità di agire anche ai nostri consumatori. La nostra partita come Europa è quella di diminuire i consumi di gas, il che ci aiuterà nel sistema economico riducendo il ricatto cui siamo soggetti in quanto continente”.

Siamo energivori

Uno dei punti essenziali dell’intervento ha riguardato la definizione di azienda energivora. “La distribuzione moderna ha circa 17 milioni di metri quadrati di superfici di vendita, una fetta importante del nostro Paese che ha bisogno di energia per il funzionamento delle catene del freddo -spiega Marco Pedroni, presidente di Coop-. Il consumo medio di queste strutture è di 590 kw anno per metro quadrato: siamo imprese che usano energia, ma non siamo state classificate energivore”. Sul tema interviene anche Francesco Pugliese, presidente di Conad e vicepresidente di Confcommercio che sottolinea l’importanza di introdurre misure emergenziali e strutturali: “E’ necessaria la tassazione degli extraprofitti, evitando l’innalzamento dei livelli di debito. Quando ci sono emergenze come questa, non si può disperdere il denaro in mille rivoli, ma spegnere il fuoco più forte: serve maggiore focalizzazione”. Sulla tassazione degli extraprofitti torna anche Donatella Prampolini che risponde alla questione delle fonti di denaro cui attingere: “Bisogna tassare gli extraprofitti che ci sono e sono ingenti, basti pensare all’elettricità che viene venduta al medesimo prezzo anche se prodotto da fonti rinnovabili. Inoltre -continua Prampolini-, con l’aumento dell’imponibile iva si creerà un extra gettito”.

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