Grazie alla Direttiva Europea sui servizi di pagamento 64/2007/CE (conosciuta come Psd -Payment Services Directive) il mercato dei sistemi di pagamento si sta allargando. L’ultimo sistema arrivato basato su smartphone (app per Android e Ios rilasciata il 21 marzo 2015) si chiama 2Pay e utilizzo il numero univoco personale del telefono cellulare per definire un iban 2Pay rilasciato da 2Pay Imel Srl. Istituto di Moneta Elettronica (Autorizzazione Banca d’Italia n. 0644013/14 del 24/06/2014). Quest’ultimo in associazione a un pin di sicurezza permette di effettuare pagamenti elettronici.
Come funziona
2Pay è basato su un App e prevede la registrazione utente per ottenere l’Iban 2Pay. Attraverso un comune bonifico bancario il consumatore può alimentare il proprio portafoglio elettronico. Il pagamento può essere effettuato solo negli esercenti che accettano questa forma, che sono quindi registrati e abilitati al servizio. Non ci sono costi di fissi ma solo un fee per il commerciante di 2 centesimi indipendentemente dal valore della transizione.
Una peculiarità di 2Pay è il servizio di cashback e socializzazione degli acquisti. Il retailer può decidere di riconoscere un credito all’acquirente a fronte di un’acquisto spendibile nel circuito 2Pay. L’esperienza di acquisto è condivisibile sul social network. 2Pay consente anche il trasferimento di denaro, prevede il pagamento è immediato e permette di effettuare acquisti online attraverso la lettura di Qr Code senza inserire nessun dato.
Pro e contro
Rispetto ai normali sistemi bancari è evidente che 2Pay ha costi molto inferiori. Tuttavia si scontra con il problema della diffusione in quanto è un circuito chiuso. Il successo sul mercato sarà determinato da quanto questo sistema si diffonderà e dall’affidabilità in termini tecnologici (disponibilità del servizio h24 anche nei momenti di punta) che dimostrerà quando il traffico dati diverrà consistente.