Il fintech è un asset per la trasformazione del retail

Le startup tecnologiche che innovano nel settore dei pagamenti attraverso l’offerta 
di servizi nuovi e mirati, svolgono un ruolo cruciale nella digitalizzazione del mercato

(*) presiente Retail Institute

Il tema dei pagamenti elettronici e della fintech innovation è attuale ed ha una prospettiva futura molto importante. Con il termine fintech, secondo quanto riportato dalla Consob - Commissione nazionale per le società e la Borsa-, viene generalmente indicata l’innovazione finanziaria resa possibile dall’innovazione tecnologica, che può tradursi in nuovi modelli di business, processi o prodotti, e anche nuovi operatori di mercato. L’utilizzo della tecnologia costituisce un elemento necessario per rendere possibile l’innovazione finanziaria. I cambiamenti in atto nei mercati dei servizi finanziari, guidati dalla tecnologia, hanno una portata politico-strategica ben più profonda e vasta di un mero ridisegno di strutture economiche specialistiche (mercati e intermediari finanziari, in primis), come da noi oggi conosciute. Il panorama globale delle startup, attori iper-dinamici nell’innovazione e in particolare nel fintech, si sta rivelando estremamente coinvolto dal potenziale di crescita e dall’atteso sconvolgimento tecnologico nel settore finanziario.

In Italia

ll fintech italiano vive un vero e proprio momento di fermento. L’ecosistema di aziende e startup fintech è in costante crescita; le banche e gli altri attori del sistema finanziario hanno sviluppato nuovi canali e servizi digitali; consumatori italiani e Pmi mostrano ogni anno una maggiore propensione nei confronti del digitale e dei servizi finanziari più innovativi. Un discorso che vale in tutto il mondo, a maggior ragione nel nostro Paese. L’entrata in vigore della Psd2, nuova direttiva europea sui servizi di pagamento, ha inoltre rimescolato le carte, ampliando le opportunità per startup e operatori fintech, in una logica sempre più di open finance. Gli Osservatori del Politecnico di Milano fotografano la situazione delle startup fintech in Italia che riportiamo di seguito. Sono 564 in tutto le realtà italiane attive nel fintech e insurtech, di cui la maggior parte basate nel Nord Italia. Ad oggi, hanno raccolto 2 miliardi di euro, dato rilevante ma ancora non sufficiente per mostrare una vera attrattività delle nostre startup al di fuori dei confini nazionali. All’interno di questo ecosistema è però importante fare alcune distinzioni: il 53% di queste realtà si definisce propriamente startup. L’altra metà rientra nella categoria di Pmi innovative e scaleup. Emerge anche una piccola quota di corporate. Le startup fintech sono aziende innovative che svolgono un ruolo cruciale nella digitalizzazione del mercato finanziario italiano. Quelle italiane (in gran parte fintech, insurtech o RegTech) operano soprattutto nel settore dei servizi bancari, dei servizi assicurativi e dei servizi tecnologici orientati al mondo finanziario e assicurativo. I modelli di business delle aziende fintech tendono verso un approccio collaborativo: alcune supportano le banche ad affrontare la trasformazione digitale, altre vedono gli attori tradizionali come degli intermediari, delle piattaforme tramite cui offrire i propri servizi. Le startup italiane stanno improntando il proprio modello verso un’architettura open, aperta a partnership con altri attori sia finanziari che non finanziari. Ad oggi molte di queste realtà collabora con Università, centri di ricerca e incubatori/acceleratori. Il beneficio di tali collaborazioni non è univoco: da un lato questi attori beneficiano del supporto tecnologico delle startup, dall’altro le aziende fintech intravedono la prospettiva di migliorare reputazione, visibilità e base clienti. D’altro canto, le startup fintech & insurtech italiane sembrano meno propense alle collaborazioni con altre startup. Addirittura, vedono le altre startup come principali competitor, anche più di istituti finanziari e compagnie assicurative. A livello di finanziamenti ricevuti, le startup italiane non attraggono ancora capitali consistenti. Il volume di finanziamenti raccolto nell’ultimo anno si assesta, come anticipato, a 2 miliardi di euro, una media di 3,6 milioni di euro. Tuttavia, i fondi raccolti risultano concentrati tra poche realtà: il 50% delle fintech italiane non ha raccolto alcun capitale. Tra le realtà più affermate e consolidate, anche a livello di finanziamenti raccolti, spiccono tra le altre Satispay, Scalapay e Truelayer. Il digitale continua a permeare anche nelle abitudini dei consumatori di servizi finanziari e assicurativi. Se prima dell’emergenza sanitaria che ha scosso il Paese il 33% degli utenti italiani tra i 18 e i 74 anni aveva utilizzato almeno un servizio fintech o insurtech, la pandemia Covid-19 ha reso evidente al consumatore la necessità di affidarsi maggiormente al digitale e sperimentare nuove soluzioni. Dopo il boom registrato durante il primo lockdown, i canali digitali hanno assunto un ruolo sempre più importante nell’interazione con i canali bancari: non sono aumentati solamente gli utenti online, ma cresce la quota di consumatori disposti a sperimentare e ad affidarsi a servizi innovativi e meno tradizionali.

L’impatto sul retail

La retail industry, impattata da fintech e digital payment, in ottica B2b e B2c, si è attrezzata per rispondere alle esigenze dei clienti finali, del contesto competitivo, della pressione delle istituzioni e dell’evoluzione degli intermediari. A solo titolo di esempio, la spinta delle istituzioni nell’abbassare la circolazione del denaro contante ha premuto l’acceleratore sulla propagazione e sull’utilizzo dei sistemi di digital payment. Il retail è un “sistema di sistemi” e quindi non può sottrarsi all’inclusione delle tecnologie. Tra i servizi fintech più utilizzati e diffusi in Italia vi sono il mobile payment, cioè acquisto e pagamento di beni e servizi tramite cellulare; chatbot per comunicare con la propria banca; trasferimenti istantanei di denaro tra privati; acquisto o rinnovo di polizze assicurative in digitale; gestione il proprio budget personale o familiare; prelievi di denaro senza carta via smartphone; gestione di sinistri da smartphone.

Alcune case history

Pagamenti veloci e sicuri per un’esperienza esclusiva, on e offline

Customer journey omogenee e adatte a qualsiasi canale, attraverso pagamenti veloci e sicuri ovunque. Queste le sfide che Venchi, azienda italiana leader nella produzione di cioccolato e gelato dal 1878, ha affrontato insieme ad Adyen, piattaforma tecnologica finanziaria scelta da aziende leader a livello globale per la gestione dei pagamenti. Con l’obiettivo di crescere a livello internazionale, garantendo un’esperienza che coniughi sempre di più il mondo fisico e quello digitale, Venchi ha scelto Adyen per offrire una customer journey uniforme per tutti i canali di vendita. Ne sono un esempio l’adozione del programma di loyalty, che suggerisce premi e sconti customizzati per ciascun cliente in base allo storico dei pagamenti e le iniziative click & collect, che permettono di ordinare i prodotti da casa e ritirarli in negozio. Una strategia fluida e omnicanale che si inserisce in una logica di sviluppo basata su fidelizzazione e valorizzazione dei clienti, anche attraverso i pagamenti.

Lo smartphone diventa terminale di pagamento

Apple ha integrato una funzionalità nei suoi ultimi iPhone che consente ai dispositivi di diventare terminali di pagamento mobili. Tap to Pay consentirà alle piccole imprese di accettare senza problemi e in sicurezza Apple Pay, carte di credito e di debito contactless e altri portafogli digitali tramite un semplice tocco sul proprio iPhone. Non è necessario alcun hardware aggiuntivo o terminale di pagamento. Le piattaforme di pagamento e gli sviluppatori di app possono integrare Tap to Pay nelle loro app iOS e offrirlo ai propri clienti aziendali come opzione di pagamento. Apple non ottiene informazioni su ciò che viene acquistato o su chi lo sta acquistando. Il servizio è disponibile su un dispositivo iPhone XS o successivo.

Pagare il carburante tramite smartwatch

Team Energie ha collaborato con la società Pace Telematics per offrire pagamenti contactless tramite smartwatch. Il servizio utilizza la piattaforma Connected Fueling per i pagamenti mobili alle pompe di carburante. Per la prima volta in Germania, oltre allo smartphone, supporta i pagamenti tramite Apple Watch e smartwatch Android. I conducenti devono registrarsi sull’app Pace Drive. Alla stazione di servizio, selezionano sul proprio smartphone o smartwatch la pompa che stanno utilizzando e la modalità di pagamento, e autorizzano il pagamento al termine del rifornimento. Gli utenti ricevono una ricevuta sull’app quando la transazione è confermata.

Pagamenti delle impronte digitali in auto per carburante e parcheggio

La casa automobilistica sudcoreana Hyundai è la prima azienda al mondo a dotare le sue auto di un sensore biometrico che consente ai conducenti di pagare con un’impronta digitale in stazioni di servizio e parcheggi selezionati. La tecnologia consente ai conducenti del Suv Genesis GV70 di utilizzare il sistema di pagamento digitale di Hyundai CarPay senza dover inserire la propria password di sei cifre. Il sistema offre anche una modalità valet, in cui le informazioni personali, come l’indirizzo privato del proprietario dell’auto, non vengono visualizzate sul sistema di infotainment. Ciò protegge dall’uso improprio dei dati da parte di terzi.

Paypal accetta valute digitali

Il fornitore di servizi di pagamento Paypal e la sua controllata Venmo ora accettano valute digitali. Le persone possono utilizzare il servizio per archiviare, acquistare e vendere criptovalute come Bitcoin, Ethereum e Litecoin. Ciò renderà PayPal anche uno strumento di scambio di criptovalute e potrebbe contribuire a una loro più ampia accettazione. PayPal è vorrebbe collaborare con le banche centrali e le autorità di regolamentazione di tutto il mondo per supportare la criptovaluta. Le transazioni sulle piattaforme verranno regolate utilizzando la tradizionale valuta, quindi i commercianti non dovranno trasferire monete digitali in dollari a seguito di una transazione.

Il portafoglio digitale integra la patentedi guida

Le società sudcoreane SK Telecom, KT e LG Uplus hanno collaborato con il fornitore dell’app di autenticazione Pass Aton per integrare una patente di guida digitale nell’app. Grazie alla partnership con l’Agenzia Nazionale di Polizia, il Pass non viene più utilizzato solo per la conferma dei pagamenti mobili e la verifica dell’età. L’app ora può essere utilizzata anche per il rilascio e il rinnovo delle patenti di guida. Le funzionalità di sicurezza includono un metodo di verifica e crittografia basato su blockchain per la registrazione, l’uso di uno smartphone e un solo numero di telefono, nonché un blocco screenshot.

Pagamento tramite scansione facciale

La sussidiaria It di LG CNS ha testato un sistema di pagamento che combina riconoscimento facciale, intelligenza artificiale e una valuta digitale basata su blockchain. Il pagamento contactless è stato testato presso un minimarket situato all’interno della sede dell’azienda in Corea del Sud. Il personale si è registrato in anticipo al sistema con i dettagli dell’account e i dati del viso. Successivamente, è stato possibile pagare senza contatto presso un terminale dotato di videocamera utilizzando la valuta della comunità digitale interna. Secondo LG CNS, il sistema funziona anche quando gli utenti indossano una maschera o occhiali da sole.

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