La tendenza marketing sociale sembra ormai inarrestabile per tutti i settori, che cercano così di implementare la propria immagine in ottica di Csr e impegno territoriale. Ad inserirsi nel popolare trend sono arrivati, ad esempio, anche i fast food.
Burger King, che già abbiamo citato per le sue moderne iniziative di comunicazione e marketing, continua ad esempio a investire sulla sensibilizzazione verso il fenomeno del bullismo. Lanciata allo scopo la campagna Bullying Junior, che consiste in un esperimento fatto in un ristorante della catena.
Il test Burger King. Nel punto di vendita si assiste infatti alla scena di un giovane liceale vessato e molestato da dei coetanei (tutti attori) e subito dopo al confronto simbolico con un panino chiamato Whopper Jr, che viene anch’esso distrutto, frantumato, preso a pugni e poi servito ai clienti del ristorante da un membro della crew (anche lui attore). Il risultato? Ben il 95% dei clienti reali presenti all’interno del ristorante ha protestato animatamente per il panino distrutto e solo il 12% dei presenti sia intervenuto in difesa del ragazzo.
Questa è la classica iniziativa ben agganciata al brand, la cui efficacia è determinata dal rendere evidente ai consumatori un loro comportamento più o meno conscio.
Meno pungente, ma coerente al settore di business e più agganciata al territorio, l'iniziativa di marketing sociale lanciata da Kfc. La catena fast food specializzata nel pollo fritto ha presentato a Milano il progetto Harvest per il recupero delle eccedenze alimentari e la donazione alle organizzazioni che aiutano sul territorio le persone in difficoltà. Un'attività in partnership con Banco Alimentare.