Il binomio Centro Commerciale-Territorio dopo l’avvento degli ESG

Il punto di vista di Odos Servizi

Per il mondo del Retail Management parole come “ottimizzazione”, “efficientamento”, “valorizzazione” non sono una novità, questo è un mestiere che ha sempre avuto a che fare con l’acronimo ESG: i criteri ambientali, sociali o di governance sono spesso, a conti fatti, prettamente e pragmaticamente una questione economica e di performance.

È assodato che i principi di sostenibilità vadano letti sapendo che ormai non c’è immobile che non venga valutato tenendo conto del suo allineamento ad essi.

Ecco che diventa strategico individuare alcuni fondamentali che devono caratterizzare un Retail Management efficace, soprattutto in chiave economica prospettica.

In primis la capacità di lavorare sulla percezione e reputazione territoriale dell’immobile. Crediamo fermamente nella necessità di calare e adeguare il lavoro su ogni progetto in modo che si adatti alla realtà ambientale, sociale e umana in cui è immerso.

Che si tratti di ricommercializzazione, di adeguamento edilizio / impiantistico, di Marketing BtoC, un approccio pragmatico è condizione fondamentale per portare pratiche gestionali efficienti e valorizzanti a Proprietà ed immobili in aree cosiddette “regional” che rappresentano la stragrande maggioranza del tessuto commerciale, direzionale ed abitativo del Paese. Che storicamente non vive solo dei grandi poli di aggregazione metropolitana, ma che anzi proprio nelle aree non mainstream può trovare la propria cifra distintiva e un potenziale di sviluppo inespresso.

Tutto questo avrà inevitabili riverberi in particolare su alcuni ambiti specifici di applicazione.

A partire ad esempio dalla necessità di dare corpo e consistenza ad un “nuovo” modeling della gestione degli impianti energivori. Lavorando non solo su tutto ciò che è efficientamento, ottimizzazione e controllo dei consumi – ormai dovrebbe essere un fatto assodato – ma anche su processi di autoproduzione e autosufficienza energetica, sullo sviluppo di una corretta ed efficace contrattualistica per la gestione dell’autoconsumo.

Senza dimenticare che la prossima frontiera, quando si deve affrontare il tema delle risorse scarse e quindi costose e quindi da gestire con la massima attenzione, sarà quella dei consumi idrici. Con tutto quello che ne consegue in termini di sensibilizzazione e concrete buone pratiche relative alle azioni di risparmio e di recupero. Anche in questo caso con necessari interventi a livello impiantistico.

E ciò ci porta inevitabilmente al tema del rapporto properties-tenants. Un rapporto che deve necessariamente funzionare in modo sinergico, in cui le ovvie diversità di posizioni non devono impedire il mantenimento del focus sul bene comune e sul raggiungimento di obiettivi comuni. Serve una evoluzione del modeling contrattuale? Certo. Ma anche una condivisione del modeling gestionale, in cui il ruolo del Property Management diventa cruciale punto di snodo delle esigenze degli stakeholder. Come tale, straordinario campo dove mettere a punto le metodologie e gli strumenti necessari perché ognuno possa trovare nell’immobile condiviso i risultati attesi.

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