Kyoto 1997
Tutto nasce dal trattato di Kyoto (1997) e dalla volontà di operare una riduzione delle emissioni di elementi inquinanti vedi CO2 ed altri cinque gas serra, in una misura non inferiore all'8,65% rispetto alle emissioni registrate nel 1985, nel periodo 2008-2014. In seguito, sia pure in mezzo a difficoltà dovute all'assenza di alcuni importanti paesi del Terzo Mondo come Cina e India, oltreché gli USA, l'obiettivo di riduzione è diventato il 20%.
Grandi aziende italiane
Barilla ne ha fatto una parte importante della sua strategia di comunicazione attraverso la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition e recentemente nella Giornata dell'Ambiente ad Expo ha proposto l'obiettivo il dimezzamento dello spreco di cibo proprio entro il 2020. D'altro canto Ferrero terzo produttore mondiale di cioccolato ha dichiarato una svolta equosolidale puntando al 100% di cacao certificato entro il 2020 coinvolgendo anche lo zucchero di canna, olio di palma, nocciole, uova e latte.
Olio di Palma
La Tavola rotonda per l'olio di palma sostenibile, in acronimo RSPO (in inglese Roundtable on Sustainable Palm Oil) è un'organizzazione agricola nata nel 2004 da un gruppo di stakeholder e di Ong con l'obiettivo di promuovere la crescita e l'uso di prodotti di olio di palma sostenibile, attraverso standard globali credibili e il coinvolgimento delle parti interessate, visto l'aumento generalizzato della produzione degli utlimi anni. L'obiettivo è di raggiungere nel 2020 l'obiettivo del 100% di olio di palma certificato come sostenibile.
Rifiuti zero
Sui rifiuti in l'Italia si sta facendo sempre più strada l'ipotesi che molti Comuni e Province arrivino ad azzerare i rifiuti entro il 2020, dando l'addio agli inceneritori. Per la gestione delle “risorse” (anziché chiamarli rifiuti) si è ormai diffusa la realizzazione di Resource Recovering Park (Parchi per il recupero delle risorse) in modo tale da trattare e recuperare ogni “flusso di scarto” non solo recuperano e commercializzano i materiali sottratti allo smaltimento ma impiegano centinaia di addetti dando corpo alla “green economy”.