![Accordo_Distribuzione_Industria2020](https://www.mark-up.it/wp-content/uploads/sites/3/2020/11/Accordo_Distribuzione_Industria2020-696x520.jpg)
Importante accordo quello siglato dal mondo industriale e quello distributivo in ambito largo consumo e che risponde al recepimento della direttiva Ue (2019/633) sulle pratiche commerciali sleali: le imprese del comparto industriale, rappresentate in Centromarca, Federalimentare e Ibc-Associazione industrie beni di consumo, e quelle della distribuzione, rappresentate in Federdistribuzione, Ancc-Coop, Ancd-Conad, insieme ad Adm-Associazione distribuzione moderna, hanno raggiunto un’intesa per proporre ai legislatori alcune linee guida sull’integrazione della Direttiva nell’attuale quadro normativo nazionale per contrastare le pratiche sleali e anticoncorrenziali nel mercato italiano.
L’accordo rappresenta un importante passaggio, concordato da distribuzione e industria del largo consumo, per affermare con sempre maggior impegno la legalità e la correttezza delle relazioni commerciali e il contrasto a qualunque pratica sleale a tutti i livelli della filiera agroalimentare, anche a vantaggio del consumatore finale.
"Il traguardo a cui guardiamo, che trova d’accordo il mondo della distribuzione e l’industria del largo consumo, è quello di avere una normativa funzionale alla salvaguardia dell’intera filiera agroalimentare Made in Italy -dichiara Claudio Gradara, Presidente di Federdistribuzione-. La libera concorrenza e il contrasto alle pratiche sleali e a tutte le forme di illegalità sono condizioni inderogabili per le aziende e creano valore dal campo alla tavola, restituendo ai consumatori di oggi, e alle nuove generazioni, un sistema di filiera più equo e sostenibile dal punto di vista etico, ambientale ed economico.Per questa ragione auspichiamo che le proposte che abbiamo indicato siano accolte nel percorso legislativo che porterà al recepimento della Direttiva Europea".
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"L’industria di marca, con gli altri firmatari dell’intesa, ha dato un segnale di grande chiarezza -aggiunge Francesco Mutti, Presidente di Centromarca-. Crediamo in relazioni commerciali all’insegna della legalità e della concorrenza. Auspichiamo che questi valori condivisi siano salvaguardati durante l’iter di recepimento della Direttiva. Una norma efficace tutelerà tutti i soggetti e favorirà la generazione di valore dal campo al consumatore finale".
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"Si tratta di un accordo importante perché per la prima volta tutto il mondo distributivo e quello industriale si pongono con la medesima impostazione di fronte al legislatore -commenta Marco Pedroni, presidente di Adm-. Quel gioco di squadra che difficilmente si pratica nel nostro Paese qui trova concretezza. Tra i caposaldi dell’accordo va segnalato la forte volontà di contrastare l’illegalità e le pratiche sleali da qualunque parte provengano, con un concetto di reciprocità che tutela tutti i comparti interessanti indipendentemente dal loro ruolo e dal loro peso economico".
Per le aziende della distribuzione e del largo consumo la libera e leale concorrenza e il rispetto della legalità sono due principi portanti della filiera, fondamentali per continuare a offrire ai consumatori prodotti di qualità al giusto prezzo, per tutelare la sana occupazione e sostenere la rete delle piccole e medie imprese (Pmi), in particolar modo in campo agricolo, favorendone l’efficienza e dunque la crescita, anche attraverso una maggiore competitività, sia nel mercato italiano sia a livello internazionale.
Dettagli dell'intesa
Questa nuova intesa tra industria e distribuzione propone la creazione di un ampio ambito di applicazione della norma, coinvolgendo tutti i soggetti della filiera senza limiti di fatturato, in un contesto di reale reciprocità, quindi di tutela dei fornitori e dei clienti di tutti i comparti interessati. È necessario che a vigilare sull’applicazione della normativa venga individuato un soggetto super partes rispetto ai diversi comparti interessati, dotato delle adeguate risorse e completamente autonomo. Il nuovo quadro normativo dovrebbe valorizzare la concorrenza e salvaguardare la libera contrattazione, diventando un punto di riferimento per comportamenti corretti da parte di tutti i soggetti. È perciò utile approfondire l’ipotesi di opportune modalità di conciliazione.
L'intesa ribadisce, infine, la necessità di garantire la riservatezza in eventuali fasi istruttorie, il diritto alla difesa e sanzioni dissuasive commisurate alla gravità dei fatti, ma che non compromettano la continuità delle imprese e il loro equilibrio economico.
L’accordo si inquadra in una più ampia intesa tra i due comparti, che puntano sempre più alla modernizzazione delle filiere, a una equilibrata remunerazione degli operatori, al rispetto dei diritti delle persone e dei lavoratori nella produzione, raccolta, trasformazione e distribuzione dei prodotti alimentari. In coerenza con questa prospettiva, distribuzione e industria dei beni di consumo sono impegnate da anni in un percorso di buone pratiche di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.