Come da tradizione, nei primi mesi dell'anno spopolano previsioni e tendenze da parte degli esperti di settore su più fronti. E se è vero che gli ultimi anni ci hanno insegnato a non affidarci troppo alla sfera di cristallo, ma ad essere reattivi alle contingenze, è altrettanto vero che nel breve termine, complici le visibili evoluzioni tecnologiche, ha ancora senso ragionare in prospettiva.
Sul fronte del social media marketing, ad offrire alcuni interessanti spunti per il 2024 è l'agenzia Pulse Advertising, che propone alcuni trend chiave da monitorare e intercettare come brand. Non si tratta tanto di previsioni disruptive, quanto dell'evoluzione ulteriore di fenomeni già esistenti e che proprio per questo hanno un sapore più realistico (dalle rivoluzionarie bolle sovrastimate in stile metaverso dovremmo aver imparato qualcosa). Vediamole a seguire.
Bilanciamento di micro e macro, consideration e awareness
Lo abbiamo già scritto: l'influencer marketing, nonostante le nuove regole Agcom e gli scivoloni reputazionali della regina Ferragni, è lontano dal declino, ma spinto a diventare meno pressappochista e più strategico. In particolare, anche Pulse Advertising stima una crescita di importanza dei micro influencer (5-10k di follower) e invita i brand ad utilizzare i social per aumentare la loro consideration, cioè la considerazione che i consumatori hanno della marca in base alle loro percezioni e alle loro esperienze con essa, e non più solo per l’awareness. "Nelle strategie di influencer marketing più complesse, è consigliabile mettere in campo il giusto bilanciamento tra il coinvolgimento dei global influencer, che avendo una maggior social proof fanno sì che il marchio venga accettato da norme o aspettative sociali, e il coinvolgimento dei micro influencer, che hanno una maggior community interaction e riescono a far considerare un marchio cool perché inserito in modo realistico all’interno di un campo di interesse comune tra creator e community", scrive l'agenzia.
Intelligenza artificiale applicata a community e consumer management
L’intelligenza artificiale troverà ancora più spazio all’interno delle strategie social del brand. Questa tecnologia consente di ricreare immagini, volti, persone, intere nuove realtà, e fornisce ai marchi nuovi spunti creativi. Il 60% degli esperti di marketing a livello globale ha già lavorato con gli influencer generati dall'intelligenza artificiale nelle proprie campagne ed il 49% dei marketer li considera uno strumento positivo in termini di efficacia. Tra le sfide più creative c’è quella di riuscire ad integrare gli influencer dell'A.I. in campagne di marketing adeguate ed incoraggiare l'interazione e il feedback degli utenti, in un continuo dialogo tra realtà concreta e realtà virtuale.
Tra le opportunità di questo strumento su Instagram, ad esempio, i chatbot che aiutano i team di lavoro a gestire i flussi comunicativi provenienti dalle community, fornendo risposte preimpostate, rimandi diretti ai siti web, oppure gestendo in automatico l'intero servizio clienti attraverso la messaggistica diretta. O, ancora, sui social media l'A.I. può essere impiegata per gestire sia i direct che i commenti.
Social commerce in ascesa su TikTok
Di crescita del social commerce si parla ancora. Secondo una ricerca di Accenture, quest'ultimo triplicherà il suo valore entro il 2025 e raggiungerà 1,2 trilioni di dollari a livello mondiale. Il customer journey, ossia il percorso compiuto da chi acquista un bene o un servizio, d’altronde, è in continua evoluzione ed è sempre più spostato sulle piattaforme social: con il 40% dei GenZ che non si affida più a Google per ottenere informazioni, TikTok e Instagram diventano i nuovi motori di ricerca e il 30% di loro usa il “social rosa” per non perdere gli aggiornamenti dei propri marchi preferiti. La crescita del social commerce si concentrerà in particolare su Tik Tok, dove si verificheranno il 10-20% degli acquisti del mercato globale entro il 2026. La piattaforma, per le sue caratteristiche intrinseche, è in grado di catturare i consumatori dove stanno già cercando, di scoprire i prodotti in base agli interessi manifestati e creare connessioni più strette con il brand. In questo universo, i creator sono partner che iniettano autenticità negli annunci, rendendoli più coinvolgenti e mostrano agli utenti l'utilizzo pratico dei prodotti nella vita di tutti i giorni. Non a caso l’hashtag #TikTokMadeMeBuyIt ha superato i 64 miliardi di visualizzazioni.
Nostalgia canaglia (anche tra i giovani e per epoche mai vissute)
Dai contenuti che circolano su tutte le piattaforme, le persone sembrano cercare in misura crescente conforto e divertimento nel senso più etimologico del termine, ovvero una distrazione e fuga. Come? In primis rivolgendo lo sguardo al passato, a tempi apparentemente più semplici. Un rifugio che coinvolge soprattutto le generazioni più giovani, Zeta e Millennial, con circa il 50% delle persone che si sente confortato o addirittura felice quando si confronta con i media e i rimandi del passato. Più di un terzo della GenZ ha nostalgia degli anni '90, nonostante la maggioranza sia nata un decennio più tardi, negli anni 2000. In generale, il 56% degli utenti di internet tra i 16 e i 64 anni continua ad amare i vecchi loghi dei brand e recentemente, sempre più marchi stanno non a caso utilizzando questa leva.