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In termini di investimenti d’impresa in innovazione, l’Italia soffre di una situazione di svantaggio rispetto ai più diretti competitor internazionali. Come noto le ragioni sono dettate dalla specificità del tessuto imprenditoriale italiano composto al 95% da Pmi. Molte delle imprese italiane necessitano di essere accompagnate nel percorso di innovazione e questo ruolo può essere giocato da diversi soggetti terzi e anche dalla banche, soprattutto come interlocutori in grado di fornire le competenze anche per l’accesso al credito. Basti pensare ai fondi europei, spesso non utilizzati solo per incapacità di accedervi.
Tra gli indicatori macroeconomici significati vi è il rapporto tra investimenti e Pil. Secondo i dati del Politecnico di Milano, la media Europea del rapporto investmenti-Pil si attesta attorno al 2%; l’Italia non oltrepassa l’1,3% con l’obiettivo di raggiungere l’1,5% entro il 2020. Per mettere a fuoco la situazione nazionale un dato su tutti: nei primi anni 2000, il 40% degli investimenti in innovazione d’impresa era sviluppato dal 5% delle aziende italiane, con organici di grandi dimensioni superiori ai 250 addetti e appartenenti a settori della meccanica, apparecchiature di precisione, Tlc, chimica e farmaceutica. Tuttavia, la spinta verso l’export dovuta alla crisi economica degli ultimi sette anni ha determinato un nuovo atteggiamento verso l’export, via obbligata per uscire dall’asfittico mercato interno anche per le Pmi. Parimenti le istituzioni hanno incrementato la loro azione verso politiche di sviluppo d’impresa innovative attraverso, per esempio, i fondi di investimento. Tra i vari disponibili hanno assunto un particolare rilievo InnovFin e Cosme per i quali Credem ha sottoscritto due importanti accordi con il Fei (Fondo Europeo per gli investimenti) per sostenere i finanziamenti finalizzati all’innovazione e al sostentamento delle Pmi. Come accennato, si tratta di soggetti di impresa che evidenziano difficoltà di accesso al credito e che, pur possedendo i requisiti necessari, hanno necessità di essere accompagnati. In dettaglio per InnovFin, Credem dispone di un plafond di 220 milioni di euro destinato al sostegno alle imprese che hanno negli obiettivi investimenti in ricerca e sviluppo e grazie al Fondo Europeo d’Investimento possono beneficiare di un maggiore credito rispetto a finanziamenti ordinari. Il secondo, Cosme, è un programma europeo per le piccole e medie imprese per il quale Credem può disporre di 550 milioni di euro indirizzati alle Pmi che in assenza di garanzia riceverebbero meno credito.
All’interno del Cosme, l’azione di Credem è focalizzata sul made in Italy nei settori agroalimentare, tessile e meccanica. Si tratta dei settori nei quali l’impresa italiana esprime la maggiore concentrazione di eccellenze. In ambito agroalimentare inoltre il Gruppo è attivo anche con la società Mgt (Magazzini Generali delle Tagliate) che si occupa della prestazione dei servizi di stagionatura, manutenzione, custodia e logistica del formaggio e svolge inoltre un importante ruolo di supporto all’attività creditizia del Gruppo Credem attraverso la predisposizione di documenti rappresentativi della merce in gestione che favoriscono l’accesso al credito agli operatori del settore e consente loro di sostenere adeguatamente il lungo ciclo produttivo. Un approccio, quello verso l’innovazione, confermato dall’azione di Credemtel, che fornisce anche servizi di corporate banking interbancario.