I direttori comunicazione più influenti sono tech e Usa

Secondo The Influence 100, realizzato da PRovoke Media, i professionisti della comunicazione investiranno nella corporate reputation e nell’Esg

In tempi di incertezza, tra discountinuità e mercati instabili, la comunicazione si conferma un asset importante per consolidare la brand reputation. Merito anche dei professionisti della comunicazione. Ma chi sono i comunicatori più influenti? A stilare la classifica dei direttori della comunicazione e marketing più autorevoli è la media company PRovoke Media che ha identificato 100 comunicatori nel mondo: da Beatriz Perez, chief communications, sustainability & strategic partership officer di Coca-Cola, a Dan Bartlett, Evp corporate affairs di Walmart, fino a Hilary McQuaide, head of communications di TikTok (per fare alcuni nomi). A rappresentare l’Italia Lorenza Pigozzi, direttore comunicazione e relazioni istituzionali di Mediobanca, unica italiana e unico corporate brand del Belpaese.

Dal report emerge che il 53% dei direttori comunicazione presente nel ranking lavora negli Usa, mentre l’Europa si aggiudica il 24% dei professionisti. A seguire Asia con il 13%, Medioriente e Africa con il 7% e America Latina con il 3%. Tra i settori più rappresentati, sul podio al primo posto la tecnologia (18%), al secondo quello finanziario e dei servizi (16%), mentre al terzo si posiziona il settore dei beni di largo consumo (15%). Seguono healthcare (11%), food & drink (8%) e viaggi e trasporti (8%). Il retail (compreso l’eCommerce) è rappresentato solo dal 7% dei direttori comunicazione. Per quanto riguarda il genere, sono le donne ad essere più numerose (57 versus 43 uomini). Mediamente i comunicatori presenti in classifica hanno una esperienza professionale che li vede presenti nell’attuale società da 8,2 anni, con delle eccezioni che hanno superato i 30 anni nella stessa azienda (per esempio Masayoshi Shirayanagi presente in Toyota per 38 anni oppure Conny Braams in Unilever da 31 anni).

In tema di budget, complessivamente i top 100 spendono per le pubbliche relazioni più di 4,8 miliardi di dollari. La corporate reputation sarà una priorità nel budget 2023 per il 66%, ma è in crescita la corporate social responsibility per la quale sono previsti investimenti nel 59% dei casi a conferma della crescita dell’attenzione verso questo tema. Aumenta anche il budget previsto per il marketing (56%) e per i social (49%).

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