I detergenti trainano la crescita del curacasa

Assocasa
il comparto nel suo insieme durante l’ultimo anno ha registrato una crescita delle vendite in valore nell’ordine del 9,7%, mentre i volumi sono scesi nell'ordine dello 0,5%

Con una crescita del 10,8% nell’ultimo anno terminato il 21 aprile scorso, i detergenti hanno consolidato la propria leadership tra i prodotti del curacasa, sviluppando all’incirca il 55% di tutto il giro d’affari della categoria. Bene entrambe le  componenti principali, da una parte bucato e stoviglie, dall’altra lavastoviglie.

I risultati dell’Osservatorio Assocasa

È quanto emerge dall’Osservatorio Assocasa (Associazione Nazionale detergenti e specialità per l'industria e per la casa), realizzato dall’organizzazione che fa capo a Federchimica, in collaborazione con NielsenIQ.

Secondo lo studio, il comparto nel suo insieme durante l’ultimo anno ha registrato una crescita delle vendite in valore nell’ordine del 9,7%, raggiungendo un giro d’affari pari a 4,5 miliardi (in termini assoluti l’incremento ha sfiorato i 400 milioni). Considerando il trend in volume, è stato confermato il segno meno, ma su livelli inferiori agli anni passati (-0,5%).

L’andamento delle altre categorie del curacasa

Il trend positivo dei coadiuvanti lavaggio (+12%) è guidato dagli ammorbidenti (crescita a doppia cifra per tutti i sottosegmenti: diluiti, concentrati e boosters), mentre le candeggine crescono del 7,6%.

Continua, intanto, il progresso dei preparati disinfestanti (+6,1%), grazie al contributo positivo di tutti i segmenti, ciascuno dei quali porta al comparto da uno a oltre tre milioni di euro aggiuntivi rispetto allo scorso anno.

Quanto ai canali, la performance migliore viene messa a segno dagli specialisti drug: +15,2% in valore e in leggera crescita anche in volume, un andamento quest’ultimo che lo accomuna ai discount. Quanto a ipermercati e supermercati, il segno più li caratterizza a valore, mentre soffrono a volume.

“Nell’ultimo biennio solo le famiglie più abbienti hanno ripristinato i livelli di spesa pre-Covid, mentre il ceto medio è indietro, avendo sofferto in proporzione anche più delle famiglie meno abbienti, che quanto meno sono state beneficiate da alcune politiche pubbliche anti-povertà”, è l’analisi di Juliette Vitaloni, direttore Centro Studi e Internazionalizzazione di Federchimica. Mentre Silvia Innocenti, senior analyst di Nielsen, evidenzia come tra le tendenze congiunturali più importanti dell’ultimo periodo vi sia il calo di alcuni prezzi nei discount, per quanto sia azzardato ipotizzare una deflazione tanto nel nostro Paese, quanto nel contesto comunitario. Mentre, a livello strutturale a suo avviso il fenomeno più rilevante è l’invecchiamento popolazione che impone un ripensamento dell’offerta. “Ad esempio, più si avanza con età, tanto più si attribuisce importanza alla marca”. Per altro, ha aggiunto Innocenti, l’evoluzione della domanda – non solo nel comparto dei consumi legati alla casa – è in direzione di una progressiva parcellizzazione. Pertanto, “vince chi è capace di diversificare l’offerta”.

Da qui la convinzione di Lorenzo Dominici, director di Bases-Niq, secondo il quale “l’innovazione è necessaria per superare l’impasse demografica e finanziaria che stiamo vivendo. Dal packaging al marketing, alla ricerca sui prodotti, occorre proporre un valore aggiunto per farsi notare dai consumatori”.

In conclusione Roberto Ferro, presidente di Assocasa, sottolinea che “la qualità diventa un traino di acquisto insieme alla lettura delle etichette. Si conferma l’importanza della pulizia, non solo nella propria casa, ma anche in ambienti esterni e una forte attenzione verso prodotti disinfestanti e repellenti per la protezione da insetti e zanzare”.

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