Nella top of mind dei consumatori a livello globale ci sono la preoccupazione per la guerra in Ucraina (64%), seguita dalle questioni economiche legate al caro-vita (39%) e dalle emergenze climatiche e ambientali. A tracciare questo scenario è il Global Issues Barometer di Kantar, analisi che ha coinvolto 11.000 persone in 19 Paesi (che rappresentano il 68% del Pil mondiale) attraverso domande aperte e tecnologia TextAI.
Pur non trattandosi di uno studio specifico sull'Italia, i macro-trend rilevati sono coerenti in tutti i Paesi e risultano pertanto di interesse collettivo. Il sentiment generalizzato si è spostato per tutti i territori esaminati dalla pandemia di Covid-19 al conflitto russo-ucraino oggi sotto i riflettori mediatici. Se in questo caso, tuttavia, le azioni che il singolo può mettere in campo per rispondere al problema sono di fatto inesistenti, diverso è il discorso per affrontare il caro-vita.
Le conseguenze del caro-vita e dove si taglia
Il 45% della popolazione riferisce che la situazione finanziaria della propria famiglia si sta deteriorando e il 65% ritiene che le prospettive economiche generali del proprio Paese siano attualmente negative. Il 44% delle famiglie in tutto il mondo, di media, ha difficoltà a far fronte alle spese mensili e l'8% non riesce a far fronte ai propri impegni. Il 5% delle famiglie, poi, non può permettersi i generi alimentari primari, l'11% le bollette della casa e 1 su 5 non può permettersi il carburante dell'auto. Non solo. Tre intervistati su 4 (77%) a livello globale non si aspettano un aumento di stipendio commisurato all'inflazione e il 73% ritiene che l'inflazione continuerà a crescere ulteriormente. Un quadro che, come ovvio, non può non portare a un impatto sui consumi.
Ma dov'è che si taglia o si pensa di tagliare con il perdurare della situazione di difficoltà economica? Innanzitutto in quelle categorie che proprio durante la pandemia erano invece cresciute, ovvero la casa e l'intrattenimento. Quasi la metà delle famiglie (46%) sta pensando infatti di ridurre le spese per la propria dimora e gli abbonamenti all'intrattenimento (44%). Guardando invece al lungo termine, più di 2 persone su 3 affermano che l'attualità sta influenzando i loro grandi progetti di vita: il risparmio per i grandi eventi futuri (42%), l'istruzione dei figli (20% a livello globale e 30% nelle economie in via di sviluppo) e il cambiare abitazione (19%).
Guardando nello specifico agli italiani, secondo un'indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat 4,7 milioni di cittadini hanno dovuto lasciare indietro alcune spese come bollette o rate del condominio. Lato carrello della spesa, invece, si limita l’acquisto di specifici prodotti come carne (43%), pesce (30%) e pasta (8%). Più di 2 italiani su tre hanno poi ridotto le uscite al ristorante, mentre il 48% ha deciso di limitare i viaggi.
"L'impatto di questa crisi non sta colpendo solo il presente ma si protrarrà anche in futuro. Stanno anche riemergendo problemi legati al benessere mentale, con un terzo delle persone che riferisce di impatti negativi sulla propria salute mentale e oltre il 60% che si sente molto preoccupato", rileva Cristina Colombo, client impact director e sustainable transformation practice di Kantar.