Guala Closures, le chiusure per le bevande diventano più sostenibili

Il gruppo all'interno del 12esimo rapporto di sostenibilità evidenzia focus su alluminio, energia da fonti rinnovabili, materiali da riciclo ed elettrico

Nella dodicesima edizione del bilancio di sostenibilità (Sustainable Together 2030), Guala Closures Group, player mondiale nella produzione di chiusure specifiche (circa 18 miliardi all'anno a livello globale) per il mercato degli alcolici, vino, acqua e olio e una vasta gamma di altre bevande, ha fatto il punto sulla situazione materiali. “Facciamo diversi tipi di chiusure -spiega Paolo Lavazza, direttore qualità e sostenibilità di Guala Closures Group-. Usiamo moltissimo l’alluminio, che è materiale riciclabile all’infinito e stiamo cominciando a impiegare plastica riciclata non a contatto con gli alimenti. Per l’alluminio abbiamo una percentuale del 35% di riciclato nelle nostre chiusure. La sua produzione è un processo energivoro: la nostra strategia è comprarlo dove l'energia ha un impatto inferiore in termini di emissioni di CO2, come in Europa. Sta crescendo il suo uso come chiusura nel vino perché è un pack sostenibile”.
Ambiente, persone e governance: tre gli ambiti principali in cui il Gruppo focalizza l’azione. Sul tema decarbonizzazione nel 2022 ha ridotto sia le emissioni Scope 1 (quelle generate direttamente dall’azienda) sia le emissioni Scope 2 (derivanti dall'energia acquistata e consumata dall'azienda) rispettivamente del 12,6% e del 19,1%. rispetto all’anno precedente. Gli obiettivi entro il 2030, validati da Science Based Targets initiative (SBTi), sono la riduzione del 44% delle emissioni assolute di gas serra Scope 1 e 2 rispetto al 2020, e del 25% per ogni milione di chiusure prodotte delle emissioni di gas serra Scope 3 (derivanti da beni e servizi acquistati e da attività legate ai combustibili e all'energia). Con 31 stabilimenti produttivi a livello mondiale il focus è attualmente sul fronte energetico. La percentuale di elettricità da fonti rinnovabili ha raggiunto il 42% dell'elettricità totale consumata. “Puntiamo per il 2030 all’80% di energia rinnovabile, di cui 10% autoprodotta. Siamo partiti con un impianto fotovoltaico in Messico e uno piccolo in India (dove è previsto anche un grosso parco solare) e ne avvieremo uno anche a Termoli. Abbiamo poi un impianto tri-generatore a Spinetta Marengo (Alessandria) e ne prevediamo un secondo nel Regno Unito, con anche i pannelli fotovoltaici. Per il futuro stiamo cercando di capire se possiamo avere del biogas”. In programma ci sono anche progetti di efficientamento energetico, come i postcombustori a recupero di calore e nuove linee di litografia con asciugatura a raggi ultravioletti al posto dei forni tradizionali.
“Per raggiungere certe temperature i postcombustori bruciano gas: quelli di nuova generazione recuperano il calore che si genera per evitare di bruciarne ulteriore. Ne abbiamo già cambiati quattro e dobbiamo installarne altrettanti in Italia e in Polonia. L’asciugatura a raggi ultravioletti per la litografia, invece, è un progetto di elettrificazione”.
L’efficientamento del consumo idrico si è concentrato in particolare sui sistemi di raffreddamento delle presse per lo stampaggio della plastica. Entro il 2030 il Gruppo si impegna a ridurre ulteriormente l’intensità idrica totale del 15% e del 25% nei Paesi in cui le risorse disponibili sono inferiori.
Guala Closures ha in corso progetti di economia circolare per le chiusure dell’acqua minerale come vuoto a rendere. Un altro progetto di sostenibilità coinvolge l'edizione limitata della Harmony Collection del whisky d’alta fascia Macallan, che ha riscosso un successo globale. Le chiusure utilizzate sono realizzate con Pp riciclato da Oceanworks e Abs riciclato, per emissioni più basse.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome