"In quarant’anni si è passati dall’introduzione del codice a barre alla costruzione del gemello digitale: ne ha decisamente fatta di strada il data management, diventando un asset indispensabile per la competitività d’impresa e l’efficienza di filiera". Così Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy, ha riassunto un percorso che è storico, culturale e tecnologico nel contempo. "Ora, nell’era digitale, la nuova frontiera è il data quality -continua Aceto- che è diventata una leva competitiva imprescindibile sia per il business to business che per raggiungere il consumatore".
Oggi non basta scambiare e condividere informazioni in modo standard: occorre anche che le informazioni siano aggiornate, allineate e corrette, di qualità. Solo così si può competere sul mercato e presidiare i canali commerciali nazionali e internazionali, online e offline. È questo il messaggio-chiave emerso questa mattina nel corso dell’incontro "Big data nel carrello – Dall’efficienza di filiera alle strategie di marketing" organizzato da GS1 Italy al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano.
"Il data management è il grande tema del momento per l’universo del largo consumo perché le organizzazioni dipendono sempre di più da asset di informazione - ha detto Alberto Frausin, presidente di GS1 Italy -. L’allineamento delle informazioni nei processi commerciali e il loro scambio secondo gli standard GS1 Italy sono processi molto significativi, che le aziende devono presidiare in un’ottica di crescita di efficienza e di competitività. Ma il data management passa attraverso la qualità delle informazioni e i flussi coerenti e costanti tra mondo della produzione e quello della distribuzione per arrivare al consumatore. Il data quality è il prossimo obiettivo comune a cui devono guardare tutti gli operatori del largo consumo. Per questo lo abbiamo inserito tra gli obiettivi strategici del nuovo piano triennale di GS1 Italy".
Nel corso dell’evento di oggi Alberto Frausin ha annunciato che "per sostenere l’impegno della filiera nell’adozione del catalogo elettronico (GS1 GDSN®) e per concretizzarlo rapidamente in progetti di sistema, GS1 Italy ha predisposto, per supportare le imprese, il PAQ, Piano per l’attuazione della qualità dei dati, che si basa su tre pilastri: governance dei dati, controllo e verifica e formazione".
Un altro annuncio, non meno importante e ambizioso, è stato fatto da Giorgio Santambrogio, presidente di ADM, che ha anticipato l’impegno della distribuzione moderna presente in Italia ad aderire allo standard GS1 GDSN: "Il 2019 sarà l’anno del nostro grande viaggio nel data quality. A gennaio saliremo a bordo del catalogo elettronico/GS1 GDSN® attraverso Allineo per arrivare, a fine anno, a raggiungere l’obiettivo che ci siamo proposti".
Fra i protagonisti del convegno, due aziende, una produttiva, l'altra distributiva, Barilla e Conad, hanno parlato delle loro esperienze di data management. Sia Francesco Pugliese, ceo di Conad, sia Francesco Del Porto, president region Italy & global chief customer di Barilla, hanno raccontato i benefici ottenuti dall’adozione di Allineo, lo strumento di GS1 Italy per allineare le informazioni di prodotto tra industria e distribuzione.
Enrico Parisini, chief information officer di Conserve Italia, ha illustrato i risultati raggiunti grazie a Immagino, il servizio web di GS1 Italy che permette di semplificare i processi di scambio, di gestione, di aggiornamento e di validazione delle immagini e delle informazioni dei prodotti tra clienti e fornitori. "Tanto per dare un'idea della complessità, negli ultimi dieci anni, il nostro catalogo è passato da 800 a 4.800 codici" ha precisato Parisini, aggiungendo che i costi e gli investimenti per implementare strategie e tecniche di data quality sono comunque diminuiti grazie al digitale.
Marco Cuppini, research & communication director di GS1 Italy, ha presentato alcuni dati che confermano il successo commerciali di alcune tendenze ormai consolidate degli italiani in materia di alimentazione, come i prodotti arricchiti, i "senza", i bio e soprattutto i prodotti vegani, e poi i super-prodotti come lo zenzero. I livelli di complessità produttiva e merceologica che il mondo dell'alimentazione ha già raggiunto conferma l'esigenza da parte di tutta la filiera di adottare standard rigorosi di carico e classificazione referenze.