GS1 Italy, gli standard globali fanno risparmiare oltre 131 milioni

GS1 Italy è partita da un studio condotto su 25 distributori fra bevande e grossisti e ha posto le basi per alcuni progetti pilota, da avviare nel 2022

Risparmi superiori a 131 milioni di euro, più precisione nelle attività, linguaggi armonizzati, meno errori, maggiore professionalità della filiera e nuovi canali di vendita aumentata. Sono alcuni dei vantaggi derivanti dall’utilizzo degli standard globali GS1 nel  food service, emersi dalla ricerca realizzata da GS1 Italy in collaborazione con la società di consulenza Progettica.

Lo studio ha coinvolto 25 distributori (11 nel food e 14 nel settore bevande) e ha posto le basi per l’avvio di alcuni progetti pilota che proseguiranno per tutto il 2022. Ha misurato il risparmio economico e i vantaggi immateriali generati dall’adozione degli standard GS1 (come Gtin, Gdsn, Edi) e dei servizi GS1 Italy (come Immagino) nel canale dei distributori, rilevando i bisogni della filiera Horeca a partire dall’analisi delle inefficienze.

Parliamo di un mercato composto in Italia da 3.900 grossisti che generano nel loro insieme un fatturato di 17,2 miliardi di euro (fonte: Database Progettica, 2019) e che fino a oggi, tra produzione, distribuzione e pubblici esercizi, hanno sempre gestito le codifiche e le anagrafiche di base dei prodotti in modalità non meccanizzata, con consequenziale incremento dei costi diretti (manodopera di attivazione e mantenimento) e indiretti. Solo in rari casi la tracciabilità avviene in maniera meccanica. Molto più spesso, ogni attore della filiera gestisce in autonomia le informazioni ritenute necessarie per la gestione di un processo commerciale, logistico o di certificazione.  Aumentano, dunque, le attività ridondanti, gli errori e i disallineamenti informativi, gli stock di prodotto non sono gestiti in modo efficiente e gli spazi nei magazzini non sono ottimizzati.

I vantaggi

Dalla ricerca emergono molteplici inefficienze: l’adozione degli standard globali GS1 e degli strumenti GS1 Italy potrebbero risolverle, apportando, anche nel food service, importanti benefici in termini di ottimizzazione e digitalizzazione dei processi, e opportunità̀ di collaborazione e crescita per tutti gli operatori del settore. Questo consentirebbe ai distributori interfacce normalizzate, meno errori di prelievo e riconsegna merce, una migliore gestione nei richiami di prodotto, un’intercettazione preventiva dei saldi puntuali per partita a riduzione dello smaltimento merce per scadenza e flussi di riordino ottimizzati. Vantaggi visibili anche a livello economico: il passaggio agli standard GS1 porterà risparmi nei costi di magazzino (-3,1% nel beverage e -3,8% nel food) e amministrativi (-4,3% beverage e -4,5% food), con impatto significativo sull’Ebitda (+10,8% beverage e +12,3% food).

In particolare, si stimano in oltre 131 milioni di euro i risparmi annui totali: il 73% di questa somma è collegata alla meccanizzazione con applicazioni Wms (Warehouse management system). La maggior parte è legata all’attività di pick dei prodotti (46 milioni); seguono ricezione merce (24 milioni), ordini ai fornitori (20 milioni), chiusura degli ordini e carico a sistema (quasi 18 milioni), anagrafica e codifica articoli (quasi 15 milioni) e rettifiche e riconciliazioni inventariali (quasi 8 milioni di euro). Con l’adozione degli standard GS1, quindi, il risparmio lato distribuzione e le relative efficienze saranno sia indipendenti dall’assetto tecnologico, sia condizionate alla gestione della logistica di magazzino con applicazioni WMS.

Paolo Cibien, foodservice engagement manager GS1 Italy

Senza contare i benefici immateriali: armonizzazione dei linguaggi, migliore qualità e aggiornamento delle immagini e migliore descrizione dei prodotti come strumento per una vendita più efficace. E ancora: più precisione nell’operatività, meno errori qualitativi, una superiore professionalità della filiera, maggior velocità nella formazione e nell’inserimento dei venditori, fino alla possibile vendita aumentata verso i supporti di raccolta ordini dei venditori, attraverso l’erogazione diretta di materiale informativo e promozionale.

"Il mondo del fuori casa ha ampi margini per ottimizzare i processi e per digitalizzarsi. Questa evoluzione non può che fondarsi sull’adozione degli standard GS1 -commenta Paolo Cibien, foodservice engagement manager di GS1 Italy-. I nostri standard portano efficienza logistica, migliorano lo scambio delle informazioni, generano maggiore trasparenza e riduzione dei costi di gestione, il tutto a vantaggio anche del consumatore finale. Far parte del sistema GS1 significa, inoltre, generare condivisione e dialogo tra gli attori della filiera. E questo è il momento propizio per farlo, così da poter agganciare al meglio la ripresa economica del paese".

GLOSSARIETTO

GTIN: Global Trade Item Number, identifica i prodotti (unità consumatore) e i colli (unità imballo).

GDSN: Global Data Synchronisation Network, standard globale per la comunicazione e la sincronizzazione delle informazioni anagrafiche di prodotto tra i vari partner commerciali.

EDI – Electronic Data Interchange, standard utilizzato nello scambio elettronico di documenti di natura transazionale (ordini, fatture, bolle).

WMS-Warehouse Management System, applicazione software progettata per supportare e ottimizzare le funzionalità del magazzino e la gestione dei centri di distribuzione.

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