Open innovation, letteralmente: innovazione aperta. Ovvero: cercare idee, risorse e competenze tecnologiche per crescere (a partire dai nuovi strumenti digitali) al di fuori della propria azienda.
La gdo italiana sembra sempre più propensa a integrare questo paradigma nel proprio modello di business, traendone nuova linfa vitale. La parola chiave per farlo è una: partnership. Non solo con incubatori di vario tipo, universitari in primis, ma anche con player dell'industria e del mondo tecnologico.
Proprio in questo contesto si è conclusa la recente iniziativa di di Gruppo VéGé e PoliHub, incubatore del Politecnico di Milano, battezzata “Hack Your Shopping Experience”. Due giorni in cui giovani talenti da tutta Italia (sono state oltre 100 le candidature e 9 i progetti selezionati) hanno potuto confrontarsi con professionisti ed esperti del settore, docenti e mentor, per sviluppare un loro progetto in grado di migliorare l’esperienza di acquisto del consumatore, grazie all’adozione di nuove tecnologie.
IL PROGETTO VINCITORE
Il team di Samuele Milanesi, Luca Fabio Parafioriti, Andrea Pasotti, Federico De Faveri, Mattia Toffanetti, si è classificato primo e ha ricevuto un premio in denaro nonché la possibilità di accedere gratuitamente a un programma di tre mesi di accelerazione imprenditoriale e tecnologica in PoliHub. Il progetto vincitore (tre i premiati) è quello di una web app che, senza costringere il cliente a scaricare nulla sul suo cellulare, lo riconosce quando entra nuovamente nel supermercato e permette al personale di sapere il suo nome e le sue preferenze, o suggerisce prodotti in offerta sulla base dei precedenti acquisti.
UN TREND IN VIA DI SVILUPPO
Anche player come Carrefour (che per l'esecuzione del piano «Carrefour 2022» si è dotato di un comitato formato da 7 membri esterni), Esselunga e Gruppo Finiper stanno in forme diverse portando avanti iniziative indirizzate all'open innovation. Plug and Play, ad esempio, è un acceleratore di startup con sede nella Silicon Valley che in Italia che vede tra i propri partner Esselunga, ma anche Lavazza, Tetrapack e Unicredit. FoodTech Accelerator, invece, è l'hub che sostiene lo sviluppo delle start-up in ambito agroalimentare coordinato da Officine Innovazione, startup innovativa di Deloitte, in collaborazione con Finiper e Gruppo Amadori.