Gruppo La Doria, anche in base all’andamento delle vendite in ottobre, prefigura un Q4 (quarto trimestre) 2020 caratterizzato da un buon incremento nella domanda di prodotti alimentari confezionati "perché le famiglie ragionevolmente continueranno a privilegiare i consumi a casa a scapito di quelli fuori casa, anche a seguito della parziale richiusura del canale Horeca e del maggiore ricorso allo smart working". Quindi, il Gruppo alimentare di Angri (Sa) prevede una chiusura 2020 all'insegna del forte incremento di fatturato e margini rispetto all’esercizio 2019.
PRINCIPALI RISULTATI 2020 (primi 9 mesi)
Ricavi consolidati in aumento di quasi il 19% (+18,9%) a 633,4 milioni di euro (erano 532,9 milioni nello stesso periodo 2019).
A crescere di più, in termini di ricavi, i prodotti della categoria Sughi (+24%), seguiti dalle linee Rossa (+17%), Legumi e vegetali (+15%) e Frutta (+5,3%), se non contiamo le Altre Linee (trading) che registrano un +26,3%.
E le Altre Linee (trading) rappresentano anche la fetta più grande del fatturato con il 30,1%. Seguono Legumi e vegetali (27,2%), derivati del pomodoro (20,4%), Sughi (13,5%), e Frutta (8,8%).
L’83% dei ricavi è realizzato con l’estero (+21,5%), mentre il peso del mercato domestico si è attestato al 17%, con ricavi che incrementano del 7,5%.
MARGINI DI REDDITIVITÀ
Risultato operativo lordo (Ebitda): aumentato del 40,5% a 56,5 milioni di Euro. Ebitda margin all’8,9% rispetto al 7,6% dei primi nove mesi 2019;
Risultato operativo (Ebit), anch’esso in notevole crescita (+61,1%) a 43,5 milioni di euro rispetto ai 27 milioni dei primi nove mesi 2019. Ebit margin al 6,9% dal 5,1% dei primi nove mesi 2019;
Risultato ante imposte: 48,9 milioni di euro a fronte dei 26 milioni realizzati al 30 settembre 2019. Questo risultato 2020 è positivamente influenzato da proventi su cambi per 6,5 milioni di euro (244.000 euro i proventi su cambi al 30 settembre 2019);
Utile netto a 36,6 milioni di euro, in significativo progresso rispetto ai 19,1 milioni realizzati nei primi nove mesi dell’esercizio precedente.
DATI PATRIMONIALI
La posizione finanziaria netta presenta un saldo passivo di 105,2 milioni di euro, in aumento rispetto agli 89,2 milioni registrati al 30 giugno 2020, a causa dell’aumentato fabbisogno di capitale circolante dovuto principalmente alle produzioni stagionali e in calo rispetto ai -148,8 milioni rilevati al 31 dicembre 2019 grazie alle risorse generate dalla gestione caratteristica. L’indebitamento di 105,2 milioni di euro include, per 29.9 milioni di euro, il debito per la potenziale acquisizione delle quote di minoranza della controllata LDH (La Doria) Ltd in virtù del sistema di put e call options previsto dal vigente Shareholders’ Agreement e, pertanto, i debiti finanziari gestionali ammontano a 75,3 milioni di euro
Risultati consolidati 3° trimestre 2020
Vendite consolidate: 191,3 milioni di euro, +9,9% rispetto ai 174,3 milioni realizzati nell’analogo periodo del 2019.
L'Ebitda si attesta a 22,4 milioni di euro, in aumento del 31,8% rispetto ai 17 milioni di euro del 3° trimestre 2019,
L’Ebit a 17,6 milioni aumenta ancora di più (+46,7%) rispetto ai 12 milioni di euro del 3° trimestre 2019. L’Ebitda margin si attesta, pertanto, all’11,7% rispetto al 9,7% del 3° trimestre 2019. L’Ebit margin sale dal 6,9% al 9,2%.
L’utile netto del trimestre (10,9 milioni di euro) è in progresso del 18,5%, nonostante gli impatti negativi da oneri su cambi per 1,9 milioni di euro (nel 3° trimestre 2019 si erano registrati proventi su cambi per 1,1 milioni di euro).
Marginalità in sensibile incremento grazie ai maggiori volumi di produzione e al miglioramento dell’efficienza industriale frutto della progressiva entrata a regime del piano di investimenti lanciato nel 2018 e pressoché completato, che prevede risorse finanziarie complessive per 138 milioni di euro.
Prioritarie nei primi nove mesi 2020 la sicurezza dei dipendenti e la continuità delle attività aziendali per garantire l’approvvigionamento dei mercati in un momento particolarmente difficile per l’Italia e per il mondo intero, nel quale i consumi alimentari delle famiglie sono cresciuti sensibilmente per effetto delle misure restrittive adottate dai vari Governi.