Risultati importanti per il piano di controlli “Buona Pasqua” relativo al Grana Padano. Gli ispettori del Servizio Vigilanza e Tutela del consorzio hanno scoperto casi di stagionature fittiziamente allungate, marchio fasullo su formaggio comune e sul prodotto retinato.
I controlli dissuadono dagli illeciti
I controlli sono stati rafforzati rispetto ai ritmi ordinari attivato in previsione dell’aumento dei consumi per le festività pasquali.
“Volevamo garantire l’autenticità e la qualità del prodotto sulle tavole dei consumatori in un periodo che si può considerare a maggior rischio di infrazioni – commenta il direttore generale del Consorzio, Stefano Berni – Quindi, il servizio di vigilanza consortile ha intensificato su tutto il territorio nazionale le attività ispettive nella distribuzione e nella ristorazione”.
Le situazioni irregolari sono emerse in Campania e nel Veneto. È stato scoperto Grana Padano esposto in vendita con stagionatura dichiarata pari a 16 mesi e risultata essere invece di alcuni mesi inferiore. In un altro punto vendita era stato applicato un adesivo riportante il logo Grana Padano su un formaggio comune ed infine in un esercizio commerciale si è trovato in vendita come Grana Padano Riserva oltre 20 mesi del formaggio retinato, ovvero addirittura privo dei requisiti qualitativi previsti dal Disciplinare di Produzione per la marchiatura a fuoco.
Sanzioni salate per i trasgressori
Tutte queste confezioni sono state rimosse dal mercato e inflitte ai responsabili delle condotte illecite sanzioni di importo variabile da 2 mila a 13 mila euro.
“I gestori dei punti vendita hanno fatto tesoro dell’informazione diffusa sulla frequenza e l’efficacia dei controlli del servizio di vigilanza e il risultato è il numero nel complesso contenuto di infrazioni, conclude Berni.