Le imitazioni del Grana Padano, come di tutti i marchi dop e igp, sono un problema annoso, "un'antica piaga" come l'ha definita in termini più poetici ma ugualmente efficaci Renato Zaghini, presidente del Consorzio Tutela Grana Padano nell’incontro di Desenzano del Garda (Bs) tra il CdA consortile e il ministro allo sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Il Grana Padano ha consolidato il suo primato di formaggio dop più consumato nel mondo anche in due anni difficilissimi per gli effetti della pandemia, superando la soglia numerica delle 5,2 milioni di forme prodotte e con un export in costante crescita.
Se a livello extra Ue vanno cercati accordi bilaterali con i paesi con forte export, sul mercato italiano si deve estendere la tracciabilità anche a tutela del consumatore. “Chiediamo che nella distribuzione i prodotti dop siano separati dai similari e proposti in modo riconoscibile -ribadisce Zaghini – e insistiamo perché nei menù degli esercizi che offrono ristorazione siano indicati con chiarezza gli ingredienti usati in cucina con il loro marchio. Parliamo di un settore importante, visto che il 36% dei pasti è consumato fuori casa”.
L’italian sounding è un fenomeno favorito anche dalla proliferazione del mondo Internet. A questo proposito Zaghini ha detto due cose molto interessantI sui domini e sulla propreità intellettuale: “Il modo in cui Icaan attribuisce i domini non è pienamente compatibile col rispetto delle norme internazionalmente accettate sui diritti di proprietà intellettuale e pertanto le indicazioni geografiche risultano esposte a notevoli sfide e rischi di contraffazione e appropriazione indebita e anche Wipo, l’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale, potrebbe fare di più e di meglio per favorire un allargamento del riconoscimento e della tutela delle indicazioni geografiche”.
Costo della burocrazia
Anche per il Consorzio Grana Padano bisogna ridurre il costo della burocrazia dell’Unione Europea, che pure ha voluto nel 1996 la denominazione d’origine protetta. “Sui procedimenti che riguardano le dop, Bruxelles impone dei tempi quasi biblici, che vanno snelliti. I prodotti dop e igp rappresentano il 20% dell’intera produzione agroalimentare italiana e crediamo meritino una maggiore attenzione, perché ben più alto è il contributo che danno alla valorizzazione della cultura, delle tradizioni e della vitalità di un territorio, in particolare all’estero. La mole di esportazione del Grana Padano, con un fatturato dell’export vicino al 50% del totale, insieme a quello di altri importantissimi prodotti dop ed igp molto diffusi in tutto il mondo, la dicono lunga sull’importanza, sul prestigio e sulla visibilità che danno all’Italia intera oltre confine”.
Gli effetti della Guerra
La guerra in Ucraina rallenterà la ripresa e costringerà istituzioni e imprese a rivedere le prospettive di crescita e le tempistiche dei sostegni indicate nel Pnrr, come lo stesso ministro Giancarlo Giorgetti ha sottolineato nella recente audizione alle commissioni parlamentari. “Il piano di ripresa e resilienza ha messo in secondo piano le dop, ma il Consorzio Grana Padano è comunque capofila di 4 progetti con 60 aziende consorziate coinvolte e 185 milioni di interventi previsti –ha aggiunto Stefano Berni, direttore generale del Consorzio–. Condividiamo quindi l’indicazione del ministro sull’esigenza di introdurre flessibilità nell’applicazione del Pnrr”.
E a proposito di Ucraina ed emergenza umanitaria Consorzio Grana Padano conferma il suo impegno nella solidarietà, con un contributo di 200.000 euro a Croce Rossa Italiana.