Milioni di persone hanno imparato a gestire efficacemente la connessione a internet in
mobilità grazie a due fattori determinanti: la disponibilità di banda larga a costi sempre
più accessibili e la diffusione di smartphone potenti e dotati di schermi sempre più performanti, anche in condizioni di luce non ottimali. Ma qual è il tipo di informazione che si consulta sui dispositivi mobili? I dati provenienti da fonti autorevoli, come il rapporto Cisco Vni Mobile, dicono che oltre il 50% del traffico è generato da contenuti video, con una previsione che vede questa percentuale salire al 75% nel 2020. Va precisato che il contenuto video è un grande consumatore di traffico dati a causa del peso connaturato a questa tipologia di informazione, ma rimane il fatto che è consuetudine diffusa la fruizione di materiale audiovisivo per scopi molto diversi, dall’intrattenimento alla condivisione di esperienze. Stiamo diventando una società videointerattiva, dove si preferisce un filmato a una pagina di testo. La lettura diventa un’esperienza secondaria, di supporto alla ricerca e identificazione del video che interessa, prontamente condiviso su qualche social media. Non solo, sempre più frequentemente si inviano videomessaggi o si effettua direttamente una videochiamata grazie alla disponibilità di numerose applicazioni gratuite. L’accesso a connessioni wi-fi liberamente utilizzabili in molte aree pubbliche, oltreché negli uffici e nelle abitazioni, favorisce ulteriormente questo tipo di utilizzo degli smartphone che sono così diventati delle vere e proprie protesi comunicative.
Gli opinionisti di Mark Up – Massimo Giordani
Verso una società videointerattiva (da Mark Up n. 254)