A margine del corso eCommerce Food, che si è tenuto a Bologna, abbiamo incontrato Marco Biasin, protagonista di un'intervista sull'ultimo numero di Mark Up del 2021 dedicato alle visioni dei giovani imprenditori per il 2022. Ecco cosa ci ha detto sul ruolo che stanno assumendo, o dovrebbero assumere, gli eCommerce manager all'interno delle aziende.
Da Mark Up n. 305, dicembre 2021-gennaio 2022
Dopo aver lanciato, fatto crescere e venduto a fine 2019 Fruttaweb, uno dei siti di eCommerce di maggior successo nel mondo ortofrutticolo online, Marco Biasin è ora approdato al mondo della formazione con eCommerce School e della consulenza. Con lui parliamo di come si sta evolvendo il canale online, anche a fronte dell’accelerazione avvenuta nell’emergenza pandemica.
Nel mondo online esistono i marketplace e i siti proprietari con la possibilità di attivare la modalità direct to consumer, un canale che diverse aziende stanno esplorando, “Il d2c funziona -dice Biasin-, si stima un mercato da 4 miliardi di euro con una penetrazione del 2,5% nel 2021, in Italia è però ancora acerbo e di nicchia rispetto ad altri Paesi. Gli investimenti devono essere fatti in ottica prospettica, non aspettandosi subito un riscontro di fatturato ma comprendendo il valore della raccolta di dati, per esempio monitorando il riscontro del lancio di nuovi prodotti in anteprima. L’eCommerce richiede tempo per generare traffico e trust e, oltre alla modalità d2c, non si deve poi dimenticare il canale b2b, che ha grandi potenzialità”.
Quanto è importante dunque la formazione per i manager che si devono occupare di online?
Il mondo universitario li prepara pochissimo -afferma Biasin- e noi abbiamo creato il master eCommerce Heroes, perché per lavorare sul canale online non bisogna inventarsi nulla ma capirne le logiche e le competenze sono davvero fondamentali. Non esistono percorsi specialistici, ma credo che l’eCommerce manager sarà l’amministratore delegato del domani, un processo inevitabile perché la presenza digitale di una realtà, condiziona tutto il business di un’azienda e lo farà sempre di più. Oggi l’azienda deve investire in questa direzione, creare un’academy interna, aggiornare le proprie persone con corsi più pratici possibile e prevedere nel welfare aziendale anche ore di formazione e aggiornamento. Questo mondo cambia a ritmi vertiginosi: non si può pensare di insegnare un’attività specifica, si deve insegnare la logica di funzionamento del web, del fatto che si vince avendo una value proposition unica.
Cosa ci dobbiamo aspettare dal prossimo futuro?
Cambiano gli approcci di acquisto online del consumatore, che chiede più vicinanza e interazione con il brand, con la possibilità di dialogare o acquistare avendo configuratori che possano guidare nel percorso di scoperta di un prodotto. Anche dal punto di vista logistico stanno avvenendo grandi cambiamenti, si pensi solo al quick commerce. L’azienda che saprà intercettare questi cambiamenti prenderà mercato, ma dovrà anche essere in grado di creare community, ambassador del proprio brand online e far parlare in modo organico di sé. Se vendi prosciutti e le persone ti trovano digitando ‘prosciutto’ sul motore di ricerca, sappi che sei in grande pericolo, perché nel tempo ti troveranno sempre meno e ti costerà sempre di più farti trovare, la grande sfida che attende le aziende è il posizionamento del brand nell’online.