La ricerca di Assirm, Associazione che riunisce le aziende italiane che svolgono ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, dal titolo: “Giovani e tecnologia digitale: una relazione complessa tra opportunità e rischi”, si focalizza sul rapporto tra giovani e tecnologia digitale, e presenta luci e ombre.
Il campione della ricerca
La ricerca di Assirm ha coinvolto 2.031 rispondenti equamente ripartiti tra uomini e donne in tutta Italia suddivisi in 4 fasce d'età: 18-27 anni (Gen Z), 28-44 anni (Gen Y), 45-59 anni (Gen X), oltre i 59 anni (Boomer). Lo studio verrà pubblicato nella sua interezza in occasione del Assirm Market Research Forum 2024 – Il Forum della Conoscenza, il 27 novembre a Milano, Monte Rosa 91.
L'impatto della tecnologia digitale sulla vita dei giovani
Il primo dato riguarda il tempo trascorso in compagnia del dispositivo digitale: secondo il totale dei rispondenti, in tutte le fasce d'età, l'84% dei giovani trascorrerebbe almeno 4 ore al giorno, il 30% arriverebbe a 8 ore al giorno. Il 92% del campione ritiene che il tempo passato sui dispositivi abbia un impatto sulla qualità della vita, con luci e ombre.
Secondo oltre il 60% dei ragazzi, la scuola e l'Università non preparano all'utilizzo della tecnologia. Su questo elemento sono più convinti i rappresentanti delle generazioni sopra i 28 anni. Un altro aspetto negativo è quello della sicurezza: il 93% del campione è preoccupato dalla diffusione di fake news e dalla manipolazione delle informazioni, ma solo il 31% dei giovani si preoccupa di non lasciare tracce online.
Gli aspetti negativi del digitale:
75% isolamento sociale
68% affaticamento visivo
56% disturbi del sonno
Declinando la graduatoria solo per i rispondenti nella Gen Z:
72% isolamento sociale
67% affaticamento visivo
61% aumento di ansia e depressione
Vantaggi e svantaggi a confronto
Sul fronte positivo, la tecnologia viene utilizzata abilmente da 4 ragazzi su 5 per superare difficoltà incontrate nel percorso formativo. E a dirlo è soprattutto la parte Gen Z del campione. Il 45% del campione ritiene che le tecnologie digitali migliorino l'apprendimento, ma sarebbero un ostacolo per il 26%.
Il 50% della parte più giovane del campione considera utili le competenze digitali, ma il 24% pensa che siano un limite. Il 69% pensa che siano vantaggiose grazie all'accesso a risorse illimitate e per il 63% anche perché consentono di studiare in modo autonomo. Ma il 65% ritiene che la tecnologia promuova un approccio superficiale alla conoscenza, e oltre il 50% ritiene che vi sia una riduzione delle capacità critiche e argomentative.
L'impatto sul mondo del lavoro
Il 57% ritiene che l'automazione eliminerà posti di lavoro per i giovani mentre il 34% al contrario, vede la tecnologia digitale come fonte di nuove opportunità. I più positivi sono la Gen Z e i Boomer.
Per avere successo in un mondo sempre più automatizzato:
50% Occorrerà avere una mentalità orientata all'apprendimento continuo
49% Occorrerà possedere pensiero critico e di problem solving
48% Occorrerà essere creativi.
La Gen Z evidenzia anche:
49% Acquisire / avere competenze digitali avanzate specifiche
di programmazione e digitalizzazione
40% Essere capaci di lavorare in squadra e di collaborare.
Fiducia nei giovani, meno conflitti intergenerazionali
Il 72% del campione ritiene i giovani capaci di affrontare le sfide del futuro, il 66% dichiara la disponibilità a lavorare duramente per migliorare la propria situazione e quella della collettività. In generale nella ricerca emerge una sintonia tra le generazioni, nella quale i più adulti e anziani sono consapevoli dei bisogni della Gen Z e mostrano di conoscere la particolarità del loro rapporto con la tecnologia.