“Il settore della distribuzione resta fortemente padronale e questo condiziona le possibilità di carriera femminile, anche se indubbiamente nel corso del tempo ci sono stati dei passi in avanti. È importante non fermarsi”. È la convinzione di Eleonora Graffione, presidente del consorzio Coralis, nonché dell’Associazione Donne del Retail, intervenuta nel corso di una tavola rotonda moderata da Cristina Lazzati (direttrice di questa testata), organizzato nell’ambito della 13esima edizione del Retail Executive Summit, in corso di svolgimento a Cernobbio. Graffione poi ha evidenziato l’importanza di investire sui valori aziendali, nella consapevolezza che si tratta di una chiave di volta per attrarre e trattenere personale, in particolare i giovani, particolarmente attenti al tema.
Letizia Cantini, general manager di Svicom, ha portato l’esperienza della sua realtà, che da due anni è una società benefit. “Più che un risultato, siamo nel pieno di un percorso che comporta iniziative continue e risultati crescenti”, ha sottolineato. Quali sono i risultati di una tale strategia? “E’ migliorata l’attrattiva, con le tempistiche di placement che si sono ridotte sensibilmente. Inoltre abbiamo ridotto il turnover al 2%, che è la metà della media registrata tra le società di consulenza in Italia”, ha aggiunto Cantini. La quale ha poi ricordato che nell’azienda il 53% del personale è femminile, con un’ampia rappresentanza di ingegneri e business analyst.
Lisa Del Percio, vice president sales Emea & Apac Workplace Solutions di Accruent and ServiceChannel, ha evidenziato che i retailer di maggiore successso sono quelli più attenti a un approccio intergeberazionale e senza pregiudizi di genere. “Riteniamo fondamentale la formazione per superare gli ostacoli su questo fronte, ma – per essere efficace, è fondamentale che la stessa risulti facile e focalizzata sulle debolezze che ci indica l’azienda cliente”, ha aggiunto. Per Del Percio è fondamentale puntare su una formazione continua, coinvolgendo tutti i dipendenti e guardando non solo alle competenze hard, ma anche a quelle soft.
Giuseppina Violante, evp managing director di Sky Media, ha riconosciuto i limiti cronici dei media nella narrazione di genere. “Siamo tutti vittime degli stereotipi in questo campo: nel momento in cui la rappresentazione del maschio è il seduttore che non deve chiedere mai e l’uomo medio è chiuso in una gabbia culturale in cui non si riconosce, questo genera frstrazione che si ripercuote nel rapporto reale con le donne”, sottolinea. “Lo stesso vale per le donne, spesso rappresentate senza difetti e sempre in ordine. Ma per fortuna”, ha aggiunto, “ci sono dei passi in avanti”.