“Genagricola è una realtà complessa, perfino difficile da spiegare all’esterno, che si occupa di vari settori come la viticultura, i seminativi, l’allevamento e le energie rinnovabili e che riunisce 26 aziende”. A parlare è Igor Boccardo, l'amministratore delegato approdato in Genagricola lo scorso settembre, dopo una vasta esperienza maturata come responsabile marketing, commerciale e direttore generale, in primarie multinazionali operanti nel comparto del fast moving consumer goods. “Per i prossimi anni una delle nostre priorità sarà il vino. Siamo la quarta-quinta realtà italiana per estensione coltivata a vite escludendo le cooperative, 900 ettari su 15.000 ettari complessivi del Gruppo, ma uno degli ultimi vendor nel mercato del vino. È giunto il momento di riequilibrare questa situazione”.
Per raggiungere il risultato servirà tempo, ne è consapevole lo stesso Boccardo, ma la strada da percorrere è chiara: sostenibilità e crescita di produzione e redditività del comparto vino. “Dalla vendemmia 2020 tutti nostri vini saranno certificati come sostenibili. Nulla di nuovo: in realtà, la sostenibilità fa già parte del dna del Gruppo, la vera differenza sta appunto nella certificazione. Puntiamo a una agricoltura sempre più sostenibile e vogliamo contribuire anche a correggere quella percezione, almeno di una parte dell’opinione pubblica, dell’agricoltura come attività dannosa. Non lo è, se è fatta nel modo corretto”.
Attualmente Genagricola esporta solo il 30% della sua produzione vinicola. “Una percentuale bassa rispetto ai grandi player del mercato. La crescita all’estero è uno dei nostri obiettivi. Intendiamo rafforzare la nostra presenza nel canale Horeca, dove realizziamo la parte più importante del fatturato del vino. E poi dobbiamo entrare realmente in grande distribuzione dove attualmente siamo presenti solo in alcune insegne”. Genagricola ha chiuso il 2018 con un fatturato di 56 milioni di euro, di cui il 40% derivato dalla produzione vitivinicola con oltre quattro milioni di bottiglie.