Fresco, la cucina partenopea da Milano alla conquista dell’Europa

Il ristorante Fresco in corso Sempione a Milano
L'insegna di pizzerie e cucina napoletana ha aperto 12 locali: quasi tutti diretti, ma prevede anche un programma di sviluppo franchising

Chiamarsi Fresco per un ristoratore è il massimo della garanzia (e delle sfide). Nata nel 2009 per iniziativa di alcuni imprenditori napoletani, Fresco ha aperto diversi locali in Italia e in Europa: dai tre ristoranti nella madrepatria, Napoli, ai due londinesi, passando per Malta, Milano, Monza, Muscat (in Oman, Penisola arabica), Roma Termini. Fresco ha anche aperto ne La Cartiera a Pompei, l'unico per ora all'interno di una galleria commerciale.

Un particolare dell'interno del ristorante milanese in corso Sempione. Come si può notare, lo stile complessivo del locale non ha una personalità spiccatamente o smaccatamente partenopea, ma tende allo standard del locale moderno di livello medio

Milano è una tappa fondamentale, soprattutto oggi, per lo sviluppo di un progetto ristorativo con ambizioni: al flagship nella centralissima via Dante 16, Fresco ha inaugurato da poco il nuovo locale di corso Sempione, a due passi dall’Arco della Pace, per fortuna (almeno per chi scrive) una location già più gestibile in termini di raggiungibilità logistica (within driving reach come dicono Oltremanica) rispetto alle vie del salotto milanese.

Fresco propone la pizza d’autore: firmata da Alfredo Forgione, l’unico pizzaiolo nominato Cavaliere della Repubblica dal Presidente Giorgio Napolitano.

Oltre alla pizza, Fresco propone una cucina (e qui cito dal comunicato) "schietta, genuina, con ingredienti freschi e di estrema qualità, sapientemente curati e selezionati da chef napoletani doc, seguendo le ricette tradizionali, per esaltare gli odori e i sapori tipici della dieta mediterranea".

Un esempio sono gli spaghetti alla Nerano. Il cavallo di battaglia di Fresco sono infatti le ricette della tradizione campana. I citati spaghetti alla Nerano sono un piatto tipico della costiera amalfitana, con zucchine, grana padano e provolone. E ricordiamo anche gli Ziti allo scarpariello, un microviaggio culinario nella storia e nei sapori tipici della Napoli più verace, quella dei Quartieri Spagnoli, dove i calzolai dell’epoca erano usi preparare questo piatto semplice e veloce con gli ingredienti che i clienti potevano offrire, soprattutto formaggio, al posto del denaro.

Per un triennio consecutivo, Fresco ha ricevuto i Tre Spicchi, il massimo riconoscimento del Gambero Rosso. Dal 2019 è inserita nella guida Osterie d’Italia redatta da Slow Food.

Fresco rappresenta, soprattutto nella piazza milanese, la nuova ondata, la new wave, di ristorazione napoletano-campana che, insieme a nomi come Sorbillo, viene ad aggiungersi a quella storica rappresentata da Rossopomodoro e Fratelli La Bufala, i più noti marchi della ristorazione commerciale di matrice campana nel Nord.

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