Milano diventerà un hub del foodtech mondiale. All’ultima edizione di Seeds&Chips, Deloitte, tra le più grandi società di servizi professionali al mondo, impegnata nel promuovere la cultura dell’innovazione, ha lanciato FoodForward. Si tratta del primo acceleratore corporate per il foodetch. Un segnale importante, che fa capire quanto ci troviamo nel pieno di una rivoluzione.
Con l’Expo ogni cosa è cambiata. Solo nel 2015 Il foodtech, a livello mondiale, ha attirato investimenti per quasi 6 miliardi di dollari attraverso incubatori, acceleratori, venture capital. I fari continuano a essere accesi sul cibo. Ed è la tecnologia a sospingere l’innovazione.
A livello globale la branca dell’agroalimentare caratterizzata da un elevato tasso di innovazione avrà nel 2022 un valore di 250 miliardi di dollari, secondo Research and Markets. La distribuzione online cresce ormai con tassi a due cifre e la quota dell’eCommerce sul grocery market è attesa nei prossimi dieci anni al 15-20%. L’IoT, con 26 miliardi di smart device connessi nel 2020, secondo la stima di Gartner, rivoluzionano il modo di fare acquisti. E le startup si fanno interpreti del cambiamento, con effetto disruptive sui mercati. Di qui la necessità di intercettarle.
Dopo il lancio lo scorso maggio dell’acceleratore FoodForward, rivolto alle startup che innovano nella produzione e distribuzione, si è subito aperta la call che si è chiusa a fine agosto. All’appello hanno risposto circa 300 startup. I trend innovativi di rifermento per le candidature sono una cartina di tornasole su dove stia andando il mercato, dagli ingredienti plantocentrici, allo smart packaging, all’agricoltura di precisione, al vertical farming.
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