Di sostenibilità della filiera agroalimentare hanno discusso i rappresentanti del Consiglio Centrale e Nazionale dei Giovani Imprenditori di Federalimentare e dell’ente di certificazione internazionale DNV GL. L’incontro, che ha visto la partecipazione di numerosi imprenditori italiani, è stato occasione per riflettere sul documento guida per l’economia circolare atteso dalla Commissione europea e sulle sue potenziali applicazioni all’industria agroalimentare.
“In questi giorni la sfida globale per la sostenibilità è al centro dell’agenda politica mondiale - ha commentato Francesco Divella, Presidente dei Giovani Imprenditori di Federalimentare -. Come rappresentanti dell’industria agroalimentare abbiamo la responsabilità di ripensare il sistema produttivo in modo da poter ottimizzare l’utilizzo delle materie prime e venire incontro ad una domanda crescente per sfamare più persone, senza pregiudicare qualità e sicurezza. I nuovi modelli di consumo derivanti dall’economia circolare possono aprire nuovi mercati aumentando la produttività e la competitività delle imprese”.
“Probabilmente non c’è settore dove la sostenibilità conti più che nell’agroalimentare -ha continuato Nicola Privato, Direttore Generale di DNV GL- dato che il rispetto degli equilibri del territorio è fondamentale per la continuità operativa. Abbiamo bisogno di precursori, di aziende illuminate che abbiano il coraggio di percorrere nuove strade e di essere d’esempio. Sono molto felice di essere qui, oggi, a parlarne con i Giovani Imprenditori di Federalimentare, una garanzia importante per l’industria di domani”.
L’economia circolare supera il tradizionale modello lineare “usa e getta”, che parte dalla materia e arriva al rifiuto. Prevede che tutte le attività siano organizzate in modo da ridurre al massimo gli sprechi e che il riciclo diventi sistematico, così da consentire al sistema di rigenerarsi. La sostenibilità è obiettivo e pilastro fondante di questo modello.
