Dopo aver depositato ai primi di maggio il ricorso di Pre-Concordato, Ferrarini ha depositato il 31 agosto 2020 la nuova proposta di concordato preventivo.
Il piano assicura le migliori condizioni per il rilancio dell’impresa, salvaguarda i livelli occupazionali, evita ricadute negative sull’indotto e soddisfa i creditori a vari livelli.
Rilancio Industrie Agroalimentari, società neocostituita e partecipata da Pini Italia, il maggiore operatore in Italia e uno dei principali a livello europeo nel settore della trasformazione di suini, insieme ad Amco, quale partner finanziario, deterrà con l’omologazione l’intero capitale di Ferrarini. Rilancio Industrie Agroalimentari si occuperà della gestione in continuità con il passato, potendo disporre del know-how di produzione e delle consolidate relazioni sia con la gdo, sia con la rete distributiva rivolta alle vendite al dettaglio. Sarebbe inutilmente rischioso introdurre fattori aleatori ed intervenire sull’attuale struttura aziendale, già risanata da tempo grazie al tempestivo supporto indiretto del Gruppo Pini, come dimostrano i risultati ottenuti nel recente passato ed in linea con le migliori performance dei concorrenti.
Il Gruppo Pini metterà poi a disposizione la propria rete commerciale nel mondo (la medesima che consentirà presto al Gruppo di superare i due miliardi di euro di fatturato), consentendo a Ferrarini di aumentare in modo esponenziale il raggio di azione all'estero e di promuovere il Made in Italy.
Verrà così realizzato un nuovo moderno ed efficiente cottificio che sostituirà quello di Rivaltella, ma che sarà certamente ubicato nel territorio reggiano, possibilmente in prossimità di quello attuale. Il gruppo di società partecipate da Pini Holding -operando nel settore a monte della filiera non ha propri impianti- creerà pertanto una nuova realtà produttiva con la forza lavoro esistente, già specializzata; il piano prevede che lo stabilimento in Polonia di Ferrarini sarà venduto dagli Organi della Procedura ed ogni produzione verrà trasferita in Italia.
Amco metterà a disposizione nuova finanza ed entrerà nel capitale del veicolo di investimento (Rilancio Industrie Agroalimentari) con una quota del 20% sostituendo con azioni i crediti vantati da Amco verso le società lussemburghesi azioniste di Ferrarini rispetto ai quali il gruppo Pini si è reso coobbligato. Amco potrà designare componenti degli organi societari e responsabili di funzioni di controllo, agendo come partner strategico nel turnaround.
Alle competenze ed esperienze attuali mantenute grazie alla collaborazione garantita dalla Famiglia Ferrarini, si sommeranno quelle industriali del Gruppo Pini e la solidità finanziaria di Amco..