La semola biologica di varietà monorigini coltivate in Italia e impastata con l’acqua di sorgente delle Dolomiti: la linea Monograno rappresenta la quintessenza di Felicetti, storico pastificio della Val di Fiemme, a mille metri di altezza, il più alto d’Europa. Un prodotto apprezzato da chef di alta cucina e dal consumatore in cerca di qualità premium. Non è un caso la collaborazione dell’azienda con gli chef ambassador Norbert Niederkofler (3 stelle Michelin) e Alessandro Gilmozzi (1 stella Michelin) per la promozione di una cucina rispettosa degli ecosistemi, fondata sulla riscoperta del locale, tutela della biodiversità, diffusione di prodotti biologici e a km 0. Con la presentazione del primo bilancio di sostenibilità, ha messo nero su bianco i risultati raggiunti da un pastificio che da quattro generazioni fa del rispetto dell’ambiente e dell’integrazione con il territorio un elemento distintivo, tanto da essere inserita da Forbes tra le 100 imprese più sostenibili d’Italia.
Felicetti è oggi uno dei maggiori player italiani di pasta secca biologica: quasi l’intera produzione è di tipo bio.
Direzione Green Deal
Gli accordi di filiera prevedono volumi e prezzi prefissati, escludendo l’uso di fertilizzanti chimici e dunque andando oltre quello che chiede il Green Deal ovvero la loro diminuzione del 20% entro il 2030. Allo storico stabilimento di Predazzo (70 ton/gg di pasta prodotta, 12.000 m² di superficie, 4 linee produttive), si è aggiunta nel 2022 la nuova sede di Molina di Fiemme, un gioiello architettonico perfettamente inserito nell’ambiente circostante, costruito con criteri di sostenibilità e alimentato da un impianto di trigenerazione: 70 ton/gg di pasta prodotta, 16.500 m² di superficie, due linee produttive i suoi numeri. Complessivamente il Pastificio utilizza una quota di energia autoprodotta pari al 20%. Nello stabilimento di Predazzo parte dell’energia elettrica impiegata è autoprodotta tramite l’utilizzo di un impianto fotovoltaico di 160kw.
Ulteriori studi sono stati condotti sulla possibilità di far fronte al 25% del fabbisogno di energia termica a partire da scarti produttivi di legno generati dal processo di produzione.
Focus energetico
Nel 2022, con un incremento della produzione del 29%, Felicetti è riuscita a ridurre del 10% la propria intensità energetica e del 6% la propria intensità emissiva. In tema di economia circolare i residui dell’impasto sono ceduti gratuitamente al biodigestore di Predazzo per la produzione di biogas destinato al teleriscaldamento e di biodigestato per la concimazione dei campi. Sono state poi avviate collaborazioni con industrie mangimistiche per impiegare gli sfridi di pasta secca come materia prima per la produzione di alimentazione zootecnica. Deciso l’impegno sul packaging: il nuovo incarto è realizzato al 100% in carta naturale di pura cellulosa certificata Pefc proveniente da foreste gestite responsabilmente. Inoltre il Pastificio ha raggiunto il 25% di pasta confezionata in carta monomateriale certificata Pefc sul totale della produzione, con un risparmio di 70 tonnellate di CO2 e l’obiettivo futuro di superare il 50% dei pack in carta.
Felicetti ha commissionato all’Università di Trento un’analisi Lca (Life Cycle Assessment) per capire in quale misura il packaging di carta sia più sostenibile.
La sostenibilità si fa con i numeri
I risultati sono che questo riduce gli impatti ambientali per le due fondamentali categorie di indicatori, rispetto al pack in plastica: del 27-30% per il potenziale di riscaldamento globale e del 55% per il consumo di fonti non rinnovabili. È poi del 100% è la quota di rifiuti non pericolosi avviati a recupero negli ultimi due anni. Il legame con la comunità si è espresso attraverso importanti iniziative benefiche, testimoniato da oltre 18 mila kg di pasta donati ad associazioni umanitarie nel corso degli ultimi tre anni, ma anche nell’impegno continuo per la promozione di una corretta nutrizione e la valorizzazione del patrimonio agroalimentare italiano, in partnership con l’associazione Ambasciatori del Gusto, la Scuola di Alta formazione Gastronomica In Cibum e la Fondazione Gualtiero Marchesi. Infine l’impegno sul welfare aziendale e sulla diversity inclusion. Nel corso dell’ultimo anno sono state erogate oltre 1.400 ore di formazione destinate ai dipendenti; il 50 dei dirigenti e il 61% degli impiegati sono donne. “Il rapporto di sostenibilità -sottolinea Riccardo Felicetti, ad del Pastificio- raccoglie i numeri di un’azienda sostenibile da sempre, con la scelta di materie prime di primissima qualità e il 100% della semola di grano duro di origine italiana, la produzione quasi totalmente biologica, l’utilizzo di fonti rinnovabili col 20% di energia autoprodotta, il nuovo packaging progettato per ridurre al minimo l’impatto ambientale, le iniziative per il territorio e la comunità della Val di Fiemme e il sostegno allo sport. Per noi sostenibilità è impegno e attenzione verso le persone, la comunità, i consumatori e gli stakeholder. Per Felicetti essere sostenibili è integrazione con l’ambiente unico della Val di Fiemme e delle Dolomiti”.