Federdistribuzione rendiconta, attraverso 103 indicatori e i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni Unite, le attività delle aziende fino al 2019

La quarta edizione del bilancio di sostenibilità di settore 2020 pubblicato da Federdistribuzione rendiconta, attraverso 103 indicatori quali-quantitativi e alla luce dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile approvati dalle Nazioni Unite, le molteplici attività delle aziende svolte fino allo scorso anno, suddivise in aree di intervento che abbracciano tutti gli aspetti in ambito di sostenibilità: sostegno alle comunità locali, impegno per l’ambiente, filiera responsabile, comunicazione e trasparenza, collaboratori al centro, attenzione al cliente. Il documento raccoglie, inoltre, le principali azioni messe in campo dalle aziende Federdistribuzione per fronteggiare l’emergenza della pandemia.

Responsabilità sociale d’impresa durante la pandemia

Nella drammatica situazione della pandemia, la distribuzione moderna ha realizzato una serie di azioni anche di interesse sociale: per esempio (i valori tra parentesi indicano la % sul totale delle iniziative avviate), negozi alimentari sempre aperti; più spazio al Made in Italy negli assortimenti per sostenere le filiere più colpite (5,5%); donazioni a istituti sanitari, enti di ricerca, Protezione Civile e Croce Rossa (23,6%); collaborazione con enti caritativi per la raccolta e donazione gratuita di prodotti o il recapito della spesa nelle case (16,4%); consegna gratuita a domicilio per le persone più fragili come gli anziani o le persone impossibilitate a lasciare la propria abitazione (12,7%); "spesa sospesa" (12,7%); raccolta fondi per donazioni a enti no profit (9,1%); potenziamento dei buoni spesa (7,3%); supporto alle comunità locali (5,5%) e piani straordinari e interventi di welfare (7,3%). 

Filiera responsabile e sostenibile

Uno dei capitoli più importanti del rapporto di sostenibilità 2020 riguarda l'impegno della distribuzione moderna nel sostegno della filiera tramite la firma di protocolli per contrastare il caporalato, le pratiche sleali e le aste a doppio ribasso; e per sostenere le Pmi del mondo, valorizzando il made in Italy in tutte le sue forme.

Più in dettaglio, dal rapporto di sostenibilità 2020 emerge che il 94% delle aziende attua iniziative a favore delle Pmi; l'86% valorizza e tutela i prodotti locali; l'82% seleziona i fornitori sulla base di criteri etici, sociali e ambientali; il 91% seleziona i fornitori tramite certificazioni ambientali; il 92% delle aziende si approvvigiona di prodotti locali e/o a km 0.

Al servizio di comunità e territorio

Le aziende di Federdistribuzione collaborano con scuole e università, promuovono borse di studio (quelle per studenti meritevoli sono aumentate del 17% tra 2017 e 2020), sponsorizzano iniziative sportive e culturali, collaborano con enti e associazioni del terzo settore (lo fa il 100% delle aziende), e il 100% delle aziende ha attivato programmi per la redistribuzione delle eccedenze alimentari con strutture caritatevoli del territorio. In particolare: l'81% delle aziende collabora con scuole e università in diversi modi (trasferimento di conoscenze tecnico/scientifiche, stage aziendali). Il 66% ha attivato donazioni e sponsorizzazioni di attività a carattere sociale, e realizza progetti di inclusione sociale al servizio del territorio; il 69% sponsorizza eventi sportivi/culturali sul territorio. 

Ambiente

In questo capitolo rientrano le seguenti voci: riduzione degli impatti ambientali con programmi di utilizzo di energia rinnovabile, programmi di riduzione dei consumi energetici, riduzione della plastica monouso, utilizzo di mezzi più efficienti e a ridotto consumo, programmi di riduzione dei consumi d'acqua, campagne di sensibilizzazione sui corretti stili di vita in termini di alimentazione o di salute, ottimizzazione nella gestione dei rifiuti.

L'efficienza energetica include la sostituzione dei refrigeratori che utilizzano gas fluorurati, il miglioramento del sistema di riscaldamento e refrigerazione ambientale, l'attivazione di illuminazione a led nei punti vendita, la chiusura dei banchi frigo.

Nell'economia circolare rientrano programmi di riduzione (e riutilizzo) degli imballi, di plastica e non, sui prodotti a marca del distributore (Mdd), campagne di incentivazione al ritiro dell’usato, possibilità di acquisto di prodotto sfusi e alla spina, riciclo degli articoli non alimentari invenduti/difettosi; campagne informative al pubblico contro lo spreco. 

Secondo il rapporto Federdistribuzione l'Italia è al 2° posto in Europa per l’utilizzo efficiente dei materiali, con 307 tonnellate di materie prime per ogni milione di euro prodotto, rispetto ai 326 della Francia, 360 della Spagna e 408 della Germania. Il nostro paese è leader in Europa per la dematerializzazione dei processi economici: per ogni kg di risorse consumate viene generato un valore pari a 4 euro, rispetto a una media europea di 2,3 euro e una media tedesca di 2,3 euro. In Italia si ricicla il 18,5% dei materiali utilizzati nella produzione. Anche il settore retail può offrire un importante contributo in questa direzione. Le eccedenze alimentari recuperate nella distribuzione moderna sono aumentate di 6 volte dal 2012 al 2018, raggiungendo un valore di 12.400 tonnellate nel 2018 e solo nell’ultimo anno i punti di vendita aderenti al programma di Banco Alimentare sono aumentati del 43%.

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