Per Federdistribuzione "non arrivano buone notizie dai dati Istat di oggi". Il Pil è fermo nel secondo trimestre del 2019, come sostanzialmente sta accadendo da oltre un anno. I dati sull’occupazione di luglio 2019 sono preceduti da segno negativo. L’inflazione rimane allineata ad agosto 2019 agli ultimi valori (+0,5%), i più bassi insieme a quelli del mese precedente (+0,4%), degli ultimi tempi, pari a circa un terzo della dinamica della seconda parte del 2018 e alla metà dei primi mesi di quest’anno. "Questi dati confermano la debolezza della domanda, incapace di sostenere la crescita del Paese e di dare un conseguente impulso allo sviluppo dei prezzi -commenta Federdistribuzione-. Nei dati trimestrali, Istat conferma una crescita zero dei consumi delle famiglie e un conseguente contributo nullo all’evoluzione del Pil".
"Il Paese -prosegue Federdistribuzione- è in una situazione di stallo che ci preoccupa molto, in particolare per ciò che riguarda i consumi, senza i quali è impossibile avviare un percorso di ripresa. Questo quadro di stagnazione crea, inoltre, maggiore incertezza per il futuro su consumatori e imprese, alimentando un ulteriore freno per consumi e investimenti".
"È fondamentale rompere questa pericolosa deriva -conclude Federdistribuzione- innanzitutto evitando interventi che possano peggiorare lo scenario, come sarebbe l’applicazione delle clausole di salvaguardia e i conseguenti aumenti dell’Iva, ma varando al contempo misure in grado di produrre una scossa, anche per non trovarci in condizioni ancora peggiori a causa di un deterioramento del panorama internazionale e dei sui effetti sul nostro sistema economico".