Farmacie, in Italia prevale la piccola taglia

Uno studio di Mediobanca analizza l’evoluzione dell’offerta, a confronto con gli altri grandi mercati europei

Presenti in maniera capillare sul territorio, ma con fatturati limitati. E’ la fotografia delle farmacie italiane che emerge da un report realizzato dall’Area Studi di Mediobanca, che mette a confronto la situazione nella Penisola con le medie europee.

Apertura del mercato

Tra il 2015 e il 2021, il numero delle farmacie attive in Italia è cresciuto del 9,3% sulla spinta di quelle private (+10%) mentre le pubbliche hanno registrato un progresso ben più limitato (+2,7%). Di conseguenza, in sei anni il numero di abitanti per farmacia è passato da 3.340 a 2.977 del 2021 (-10,9%). Un’incidenza sensibilmente inferiore sia alla media dell’Unione europea (3.245 abitanti), sia di quella mondiale (3.600).

Business in calo

Di pari passo, il fatturato complessivo sviluppato dalle farmacie italiane è sceso del 4%, attestandosi lo scorso anno a 24,4 miliardi di euro. La contrazione del giro d’affari ha interessato tutte le referenze, anche se con intensità diverse, dai farmaci con ricetta (-9,3%), che rappresentano il 56,9% delle vendite totali a quelli senza (-5,3%, stabili al 9%), fino a tutti comparti del non farmaceutico. L’eccezione è costituita dai prodotti notificati che, trainati per lo più dagli integratori, hanno segnato una progressione del 32,9% rispetto al 2015. Il combinato disposto del calo del fatturato e dell’aumento delle farmacie ha generato una flessione del fatturato medio per farmacia nell’ordine del 12,2%, per arrivare nel 2021 a 1,228 milioni.

Pesa il calo dei prodotti con brevetto

Gli analisti spiegano queste tendenze alla luce di due fattori, il riassortimento della domanda e i minori volumi venduti. Sul primo fronte pesa il crollo delle vendite di farmaci coperti da brevetto (dal 41,3% del totale nel 2010 al 24% del 2021), che sono più costosi. Mentre è cresciuta l’incidenza di prodotti con brevetto scaduto (dal 41,5% al 45,2%), ma soprattutto dei generici (dal 17,2% al 30,8%).

Mentre poco ha inciso la dinamica dei prezzi (+3,2% in sei anni), complice il fatto che l’inflazione è rimasta su livelli particolarmente contenuti fino alla primavera del 2021.

Nei primi sei mesi del 2022 il giro d’affari delle farmacie ha segnato una crescita rilevante sia in termini di fatturato (+8,1%) che raggiunge i 13,1 miliardi, che di confezioni (+8,2%), un trend che permane positivo anche al netto della componente legata al Covid (tamponi e test in farmacia): +6,1% a valore e +6,6% a volumi.

Prevalgono le dimensioni ridotte

Il fatturato medio per farmacia in Italia si attesta in Italia 1,2 milioni di euro contro 1,9 milioni della Francia e i 3,3 milioni di Germania e Austria. Solo la Spagna, tra i mercati esaminati, è dietro di noi con una media di un milione di euro. La dimensione ridotta delle farmacie italiane trova riflesso anche nella pianta organica che si attesta a 4,5 dipendenti per punto vendita, contro i 5,9 della Francia, gli 8,7 della Germania e 12,4 dell’Austria, mentre la Spagna si ferma a i 4,1.

Nuovi attori

La legge .124/2017 ha consentito l’ingresso delle società di capitali nella proprietà delle farmacie, con il solo limite di non eccedere il 20% delle farmacie operanti in una regione, assimilando l’Italia ad alcuni Paesi europei che hanno assunto il medesimo assetto.

Le società di capitali presenti nel territorio nazionale presentano un Ebitda margin (indicatore della redditività) del 9,2% nel caso di fatturato superiore ai cinque milioni, incidenza che sale al 10,9% per la fascia con giro d’affari tra tre e cinque milioni. Si tratta di una marginalità sostanzialmente allineata a quella delle farmacie dei principali Paesi europei.

Futuro all’insegna della omnicanalità

Mediobanca vede un futuro del settore all’insegna dei servizi e omnicanale. Nel 2021 sono state 5.894 le farmacie che hanno dispensato servizi di diagnostica, con un incremento del 10% sul 2020, per un totale di 250.946 prestazioni, in crescita del 79% sull’anno precedente (in media si tratta di 43 prestazioni all’anno per singola farmacia).

Le prestazioni erogate nel 2021 hanno riguardato per il 64% elettrocardiogrammi (+87% sul 2020), per il 22% monitoraggi di holter cardiaci (+69%) e per il restante 14% rilevazioni della pressione arteriosa sulle 24 ore.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome