Il freddo e le precipitazioni a carattere nevoso che hanno caratterizzato il meteo (e la vita di tutti i giorni) in gran parte dell'Italia nelle prime tre settimane di gennaio si sono fatti sentire anche a livello qualitativo nella scelta della spesa. Lo rileva un'analisi di IRI per www.italiani.coop.
Il freddo annulla le preoccupazioni Oms rispetto all'insorgenza tumorale e ridona vivacità commerciale alle carni rosse
L'aspetto più immediato è che il brusco calo della temperatura ha annullato qualsiasi trend progressivo legato al benessere. La neve, poi, ha fatto leva sulla prudenza delle famiglie, che hanno preferito fare scorte e gestire categorie merceologiche più pratiche e “convenience” nel lungo periodo.
E tra i beni
non alimentari,
c’è n’è uno
che ha registrato
la best performance: +35% la vendita
di creme per mani
Gli italiani costretti a casa tornano a premiare carne, cibi grassi, cioccolato (di tutti i tipi: ovetti, praline, snack, e creme spalmabili tutti con oltre un +10%), accompagnati da patate, legumi e surgelati. In sofferenza vanno i freschissimi, a partire dalla frutta. È cresciuto del 17% e del 13% l’acquisto di tuberi da trasformare in purè o altri contorni. In salita anche i preparati per il brodo (+6%), i legumi (+4%) e la pasta all’uovo (+6%). Molto più venduti le verdure surgelate e il pesce surgelato, rispettivamente +14% e + 11%. Bene anche le zuppe pronte. Le vendite di cotechini e zamponi hanno registrato un +30% (consistente la spinta dagli sconti post-festività), ma anche la carne bovina fresca ha segnato un +14% seguita da salumi e suino (rispettivamente +10% e + 8%). Anche i prodotti dei caseifici, soprattutto i più strutturati sono cresciuti: +9% per il grana e +5% il mascarpone.