Everli: l’intelligenza artificiale consiglia il menu personalizzato

La piattaforma online di acquisto, con relativa consegna a casa, ha messo a punto un sistema che offre consulenza ai compratori. Palella (proprietario): "Retailer e industria di marca sono nostri alleati per offrire la più elevata qualità possibile"

“Indichi al sistema di voler preparare il tiramisù, con il numero delle persone che mangeranno, e ti vedrai indicare tutti gli ingredienti necessari, con le relative quantità”. Così Salvatore Palella, neoproprietario di Everli, ha spiegato la funzionalità della nuova app messa a punto dalla piattaforma di acquisti online. Lo ha fatto nel corso di un confronto con la direttrice di questa testata, Cristina Lazzati, organizzato nell’ambito della 13esima edizione del Retail Executive Summit, in corso di svolgimento a Cernobbio. Un appuntamento che da oltre un decennio si propone come un momento di confronto aperto tra il top management del retail e quello dell’industria. Un incontro che raccoglie il pensiero di prestigiosi studiosi, opinion-maker e professionisti.

La parabola societaria

“La società è presente sul mercato italiano da nove anni e ha conosciuto un vero e proprio boom allo scoppio della pandemia, raggiungendo un fatturato di 180 milioni di euro, per poi soffrire negli anni successivi”, ha ricordato l’imprenditore, che l’ha rilevata a febbraio di quest’anno. “Ora si è stabilizzata intorno ai 100 milioni di ricavi e contiamo presto di riprendere il percorso di crescita”, ha aggiunto.

La scaleup, che ha sviluppato una piattaforma di shopping che riunisce un nutrito numero di supermercati e rivenditori di generi alimentari, può contare su nuove risorse da investire grazie all’aumento di capitale da 21 milioni di euro deliberato dal neoproprietario in relazione all’acquisizione. “Abbiamo trovato una società con grandi qualità, ma un sistema informatico vetusto rispetto all’evoluzione del mercato”, ha ricordato. L’obiettivo di Palella è posizionare la società come il leader della spesa online nel mercato italiano.

I rapporti con i retailer e con l’industria di marca

Con le risorse umane, ha spiegato l’imprenditore, chiamate a svolgere un ruolo cruciale nello sviluppo societario. “Siamo la prima società di delivery in Italia ad aver siglato un accordo con Cgil, Cil e Uil per garantire le tutele ai 2.500 lavoratori che portano la spesa a casa”, ha sottolineato. “E’ una scelta che tutela i lavoratori ed è anche una garanzia di qualità per i nostri clienti”.

Quindi ha ricordato il focus sugli ultimi momenti dell’esperienza d’acquisto. “Le nostre rilevazioni segnalano che il 25-30% della spesa viene aggiunta in prossimità del check-out. Per questo abbiamo messo a punto un sistema avanzato che offre suggerimenti personalizzati per completare il carrello”. Guardando ai retailer, Palella ha sottolineato di non considerarli concorrenti. “Non sottraiamo loro clienti, bensì serviamo coloro che –per varie ragioni – non vogliono o non possono recarsi presso il punto di vendita”.

Il 10% del fatturato è generato dalle inserzioni pubblicitarie sulla piattaforma online. “Offriamo all’industria di marca consulenza personalizzata sui bisogni dei consumatori con un livello di profondità impossibile da raggiungere analizzando la spesa nei negozi fisici”, ha rivendicato.

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