Di Everli si è detto molto: quando è nata era la start up che prometteva di portare il retail ai livelli del mondo anglosassone poi sembrava che fosse in declino, un po’ sparita dai radar. Nata in Italia, ancora prima dell’approdo e della dipartita dei Gorillas e dei Getir, Everli era “avanti”, forse troppo per il nostro paese e così ha avuto i suoi up and down, che spesso succedono a chi precorre troppo i tempi. Oggi, si rinnova con un nuovo proprietario, Salvatore Palella, già socio di maggioranza di micromobility.com Inc., conosciuta soprattutto per Helbiz (quelli dei monopattini, ndr), che l’ha rilevata con la Palella Holdings, il suo family office. Andiamo a conoscerlo...
Chi è Salvatore Palella?
È una persona che lavora tutti i giorni, 24 ore su 24 e che cerca di portare occupazione e innovazione nel nostro paese. Io vivo a New York, dove gestisco un’azienda che ho fondato, micromobility.com, conosciuta anche in Italia per Helbiz. Non vivo in Italia, ma oltre a venirci quasi una volta al mese, ci ho vissuto più di 22 anni e, tenuto conto che di anni ne ho 36, la maggior parte della mia vita l’ho trascorsa in questo paese. Ovviamente stare a New York mi aiuta sul punto di vista finanziario, per la raccolta economica, visto che, come è noto, le start up hanno bisogno di liquidità continua. Inoltre, per una startup tecnologica è meglio avere una base nel luogo dove la tecnologia nasce e si sviluppa. Senza contare che negli Stati Uniti ci sono anche tutta una serie di leggi che favoriscono lo sviluppo tecnologico ma con l’acquisto di Everli la mia presenza in Italia aumenterà, visto che il suo fatturato (100 milioni di euro), è prodotto in Italia.
Cosa ti aspetti da Everli?
Conoscevo Everli già da diversi anni e ne ho seguito le vicende... il suo exploit durante il Covid: Everli è un’azienda che ha saputo stare vicina ai suoi clienti durante quel periodo, consegnando più di 180 milioni di dollari di spesa durante l’anno. Questo numero ora si è assestato sui 100 milioni ma mi aspetto che aumenterà. Perché l’Italia è ancora un po’ indietro sul delivery del grocery, rispetto agli Stati Uniti, ma anche all’Inghilterra o alla Francia e quindi è un mercato che ha di fronte l’opportunità di uno sviluppo importante non solo a livello economico. Certo, ci sono altre app di delivery, ma un’app che fa solo grocery delivery ancora non c’è. Basti pensare al successo di Instacart in America; la Ceo, Fidji Simo, è da poco entrata anche nel board di OpenAI. Perché? Perché Instacart possiede tantissimi dati, così come Everli e questo è uno dei motivi per cui ho deciso di investire nell’azienda. I dati raccolti ci raccontano cosa un certo tipo di cliente mette nel carrello e ci offrono l’opportunità di modulare al meglio il retail media, un aspetto, quest’ultimo, decisamente rilevante, per confermarlo basta guardare al bilancio di Instantcart che fa quasi il 26% di EBITDA attraverso la vendita pubblicitaria e sono convinto che così sarà anche per Everli.
Cosa cambierà nella nuova Everli?
La gestione precedente ha fatto grandi sforzi non solo economici ma anche fisici, parliamo di persone che hanno dato tutto. e approfitto di questa intervista per ringraziare tutti i dipendenti che sono stati e sono in Everli. Cosa cambia? Intanto, con la gestione di un singolo imprenditore i costi vengono molto ridotti e per me è fondamentale portare Everli in utile. La gestione passata è stata complicata anche dalla presenza di 12 fondi, di paesi diversi, basti pensare che si confrontavano in quattro differenti lingue, oggi la gestione è più snella nella parte decisionale e molti costi, da quelli legali a quelli di gestione economica-finanziaria non ci sono più. La prima decisione è stata di incaricare un CEO che conosce benissimo il modo con cui io opero, Jonathan Hannestad, che era il Coo di micromobility.com. Una persona molto capace, operativa e soprattutto che conosce il linguaggio tecnologico, perché Everli è una società tecnologica al 100% e tutti i quasi 200 milioni che ha raccolto negli ultimi otto anni sono stati investiti in tecnologia. La tecnologia ha un valore ma, come si sa, invecchia velocemente e quindi per noi è importante fare in modo che oggi abbia il supporto anche dell’intelligenza artificiale, così da settembre presenteremo un’app completamente nuova, che offrirà una serie di nuove funzioni e inizieremo una grande campagna pubblicitaria. Infatti, mi sono reso conto che Everli, rispetto a Helbiz, è poco conosciuta malgrado i suoi 100 milioni di fatturato. Di conseguenza, abbiamo attivato una collaborazione con attività promozionali tra le due aziende, poi inizieremo da settembre con le campagne adv. Inoltre, e ne sono molto felice, siamo la prima app di delivery in Europa ad avere un accordo sindacale. La maggior parte dei nostri shopper sono donne, che ho intervistato prima di comprare l’azienda, e il confronto con loro è stato uno dei motivi per cui ho deciso di procedere con l’acquisizione e ringrazio i sindacati. Cgil, Cisl e Uil che hanno aderito e soprattutto invito tutti i nostri quasi 2000 shopper ad aderire ai sindacati che hanno firmato il nostro accordo sindacale. L’obiettivo è difendere quel lavoro e che questo sia riconosciuto da un contratto. Adesso, per me è importante aumentare l’occupazione, quindi, passeremo da 62 province in cui siamo adesso a 75 entro la fine dell’estate, per poi coprirle tutte entro dicembre 2025, che sarà quando torneremo ad esser profittevoli.
Chi può lavorare per Everli?
Lavorare per Everli è facilissimo. basta iscriversi al nostro sito. C’è una parte dedicata proprio agli shopper che spiega il procedimento da fare, da parte nostra ci sarà un background check sulla persona, per garantire sicurezza ai nostri utenti. Agli shopper è richiesto di esser automuniti e ovviamente di avere la patente di guida e di essere fluenti italiano, perché davanti alle migliaia di referenze, lo shopper deve essere in grado non solo di selezionare quella giusta ma, nel caso non ci fosse il prodotto richiesto, di proporre all’utente una valida alternativa. Inoltre, ogni shopper può scegliere quante ore mettere a disposizione di Everli, e in quali fasce orarie, comodo per chi cerca flessibilità, penso a studenti ma anche a genitori impegnati con gli orari scolastici dei figli o a pensionati che vogliano arrotondare la pensione e tutto si può fare e programmare dallo smart phone. Da poco abbiamo anche integrato Whatsapp per facilitare le comunicazioni, inserendo un chatbot che abbiamo realizzato in house. Infine, siamo una delle poche app che accetta anche il pagamento in contante, alla ricezione della merce; per noi è un costo addizionale ma molto apprezzato dai clienti.
E come funziona lato gdo?
Noi abbiamo degli accordi con il 65% della grande distribuzione italiana e siamo in trattative con il restante 35%. Cosa facciamo? Per i nostri clienti siamo dei semplici mirror, degli specchi, delle loro referenze. Dal punto di vista degli economics, è molto lineare il processo: per poter attivare la partnership non sono previsti costi fissi o di attivazione, ma solo una percentuale che Everli calcola per i propri servizi (“merchant fee”) sul totale dell’ammontare del transato in store. In questa fase, è stato importante rassicurare i clienti che Everli è una realtà che è qui per rimanere. Le traversie del passato sono, per l’appunto, nel passato.
Un’ultima domanda: un consiglio ai più giovani che vogliono diventare imprenditori nel mondo tech?
Fondamentale per la mia carriera è stato il trasferimento in America, che mi ha dato un grosso boost a livello imprenditoriale. Il primo consiglio quindi è di viaggiare, di conoscere modi di vivere e pensare diversi e poi di guardare ai propri obiettivi e di puntare a quelli. Un’ultima considerazione, il nostro Paese ha molte opportunità ancora da sfruttare ma c’è bisogno di un’iniezione di fiducia, di stimoli all’imprenditorialità che lo aiutino a diventare forte come altri paesi. Siamo la prima app di delivery europea ad avere chiuso un accordo sindacale che protegge i nostri shopper e li garantisca nel lavoro. Un accordo di cui sono molto fiero.
Se vuoi ascoltare il podcast
#Markuptalk con Salvatore Palella – Everli, il personal shopper per il grocery