L’elevata inflazione ha pesato sui conti 2022 di Esselunga, che nonostante la congiuntura difficile ha continuato a investire e ad adottare misure a sostegno del potere d’acquisto dei clienti.
I principali indicatori
Il gruppo ha chiuso l'ultimo esercizio registrando vendite per 8,84 miliardi di euro, in crescita del 3,2% rispetto al 2021, mentre i prezzi a scaffale hanno registrato un aumento del 5,5%, a fronte di un’inflazione ricevuta dai fornitori pari circa il 9%. Il margine operativo lordo è invece sceso da 689,7 a 501,4 milioni di euro a causa della contrazione della marginalità per la scelta strategica di riduzione dei prezzi a favore dei clienti e del significativo aumento dei costi di approvvigionamento di prodotti destinati alla rivendita, delle materie prime e delle utenze. Dunque, il gigante italiano della gdo ha puntato sulla fidelizzazione della clientela pur a costo di rimetterci sul fronte dei margini.
Quanto al primo fronte, Esselunga rivendica di essersi impegnata a difendere il potere d’acquisto dei suoi clienti in uno scenario di crescente inflazione, in particolare riducendo per cinque mesi a mezzo i prezzi a scaffale di oltre 1.500 articoli, con ribassi tra il 6 e l’8%. “La forte spinta inflazionistica che ha caratterizzato tutto il 2022 ha generato incrementi consistenti dei listini dei fornitori, mentre Esselunga ha applicato prezzi sempre al di sotto del livello della concorrenza”, sottolinea la nota.
Il risultato netto è positivo per 63,8 milioni contro i 266,5 dell’anno precedente, che tuttavia beneficiava di minori imposte per 65 milioni.
Gli investimenti
La società ricorda di aver completato il riassetto societario acquistando il 32,5% di La Villata (la realtà immobiliare che ha in pancia i punti di vendita) da Unicredit per 435 milioni di euro, salendo così alla totalità del capitale. Inoltre durante lo scorso esercizio ha investito 377,4 milioni di euro e aperto otto nuovi negozi, di cui quattro La Esse e uno dedicato a “Le Eccellenze di Esselunga” a Milano.